“Sette giorni, al massimo dieci” e il Varese annuncerà il suo nuovo allenatore. A dare le tempistiche è lo stesso Antonio Rosati, reduce dal cda di oggi in cui ha fatto un bilancio sugli ultimi 6 mesi di operato della società in campagnia dell’amministratore delegato Montemurro e dei nuovi due soci Vitiello e Fabozzi, ai quali si è aggiunto poi il direttore sportivo Milanese per affrontare gli aspetti di mercato. E’ tempo di colloqui dunque in casa Varese: “la lista dei nomi è lunga – confessa Rosati -. Enzo e Mauro faranno una scrematura, poi spero di avere un ‘colpo di fulmine’, l’ultima parola sta a me”. Tra i papabili resta anche Agostinelli, “ma è molto vicino al perimetro. Purtroppo non abbiamo avuto neanche modo di valutarlo a fondo perché ha avuto poco tempo per lavorare”.
Oltre ad essere lunga, la lista che contiene il nome del nuovo tecnico del Varese è anche diversificata: “Ci sono giovani che hanno allenato in Prima Divisione e vogliono mettersi in mostra e anche tecnici veterani, pronti a mettere a disposizione la loro esperienza – continua il presidente biancorosso che sottolinea un dato rilevante -. Mentre prima dovevamo andare a caccia di nomi, adesso ci vengono a cercare. Varese è diventata una piazza ambita nonostante mezzi e strutture limitate. Questo vuol dire che è stato fatto un buon lavoro”.
Ma a Rosati non basta, la crescita deve essere continua. Quali saranno dunque le parole d’ordine del nuovo corso? “Meno tolleranza nei confronti di chi sbaglia, più serietà, più attaccamento e più professionalità. Non ci sarà un terremoto, ma più pugno di ferro”.
Il presidente non ha gradito gli errori fatti in sede di mercato invernale: “E’ stato un anno positivo se considero il consolidamento della categoria, ma negativo in base alla squadra allestita sulla carta. Abbiamo speso soldi su nomi che non hanno rispecchiato il loro valore sul campo. Rispetto al budget messo a disposizione dovevamo arrivare molto più in alto. Dó la colpa ai singoli elementi, ma a salire di vertice a tutta la società”.
E’ stata sbagliata anche la scelta dell’allenatore subentrato? “Un cambio di allenatore andata fatto, eravamo piatti a livello di elettricità, la scossa c’è stata ma dal voltaggio non sufficiente, è stato un 220 serviva un 360, ma sono convinto che con Castori non saremo arrivati neanche settimi. A Vercelli il crollo è stato plateale”.
Per Rosati però, l’obbiettivo playoff non centrato si è rivelato da un lato positivo: “Ha fatto emergere defezioni che i playoff avrebbero offuscato. Ho visto problematiche nel club e ne ho esplicitamente parlato, lamentandomi, con il Dg. Montemurro. Non arrivare ai playoff mi è dispiaciuto sportivamente ma mi dà la possibilità di mettere i puntini sulle i”.
Intanto quello di domani pomeriggio sarà l’ultimo allenamento della squadra al “Franco Ossola”.

Elisa Cascioli