Pina: ciao Gina!
Gina: ciao Pina, che barba!
Pina: ti è già passato l’effetto vacanza?
Gina: a parte che sono stati solo quattro giorni ma come fa a non passarti? Hai visto anche tu che tempo c’era in Spagna. Da quando siamo tornate a casa più che nebbia e acqua non abbiam preso!
Pina: va beh, per quel che dobbiamo fare a casa sai cosa me ne frega? Un conto è passeggiare tra una paella e l’altra, altro è stirare e lavare…
Gina: uè ma quanto siamo state bene?
Pina: senza mariti…na meraviglia!
Gina: e la bella sorpresa di incontrare a Barcellona il nostro “nipotino” Caccianiga in una specie di “C’è posta per te”, alla ricerca del suo amico Moreno. Sentirli parlare e scherzare della Varese che non c’è più mi ha fatto divertire ma anche immagonire un po’…che nostalgia…
Pina: oddio, nipotini mica tanto. Il Caccia e il Moreno hanno superato i cinquanta! Però, quante cose che i ragazzi di oggi non fanno più. Amicizie, storie e stupidate che nascevano dallo stare insieme dalla mattina alla sera. Oggi anche a distanza di due metri anziché parlarsi i giovani si twittano e si messaggiano…ma soprattutto non sanno divertirsi.
Gina: tutto vero ma parlando così rischiamo di far la figura delle solite babbione. Restiamo ai fatti: abbiamo visto due ragazzi di una volta riabbracciarsi e trascorrere un po’ di ore insieme.
Pina: con immancabile visita con foto ricordo allo stadio del Barcellona. A proposito, pensa che c’è gente convinta che lo stadietto di fianco al Nou Camp sia il mitico “Sarrià”, quello dove l’Italia di Bearzot fece fuori prima l’Argentina e poi il Brasile iniziando la volata finale verso il titolo di campioni del mondo.
Gina: oh Signur! Lo sanno anche i sassi che il “Sarrià” l’ha abbattuto a testate il Caccianiga dopo la sconfitta dei suoi sacerdoti verde-oro con Zoff e compagnia bella.
Pina: a proposito di sacerdoti…l’ultima volta che ci siamo sentite è stata nel primo giorno intero del Conclave e alla sera c’è stata la fumata bianca di Papa Francesco.
Gina: dal nome alla croce che porta, rigorosamente di ferro, dalle prime parole alle prime uscite pubbliche con tanto di rottura del cerimoniale, mi sembra che il “Papa titolare” sia già nel cuore di tanta gente.
Pina: vero, ma secondo me siamo stati tutti un po’ troppo severi con il “Papa emerito”. Ma mo’ stiamo andando su argomenti un po’ difficili che è meglio lasciar stare.
Gina: no, spetta! Sai che ascoltando i discorsi dei due ragazzi, tra un birretta e l’altra è saltato fuori che abbiam rischiato di veder affacciarsi al balcone di San Pietro un Papa…Vadinho I…
Pina: eh ho sentito si e non volevo crederci. Nella sua infanzia dorata tra Via Cavour e San Vittore (l’oratorio…) il Caccia è stato un potenziale Papa!
Gina: mi sa che è vero. Il Moreno giura di aver visto un giorno il Caccianiga uscire dalla Sacrestia di San Vittore vestito da chierichetto!
Pina: tutto torna! Io invece ho visto una foto in cui il Caccianiga è in giacca e cravatta, in ginocchio davanti a Papa Giovanni Paolo II mentre gli bacia l’anello.
Gina: eh allora io chiudo il cerchio. Adesso che ha tagliato i capelli guarda il Caccianiga da dietro. Ha la chierica! E’ un taglio tipico dei Francescani…
Pina: eh lo so e sul quel taglio ci sono varie versioni. Una è che si tratta di un uso derivato da una tradizione orientale secondo la quale lasciare scoperta la parte superiore della testa favorisce il ricevimento dell’illuminazione e quindi dello stato di grazia.
Gina: io invece ho sentito dire che anticamente l’aveva imposto la Chiesa per impedire ai frati di frequentare i bordelli dell’epoca in incognito. Adesso che mi viene in mente, la moglie del Caccianiga si chiama Chiara ed è certamente una Santa. Santa Chiara…San Francesco…
Pina: basta per l’amor di Dio! Sembriamo quei dinosauri decerebrati che popolano le trasmissioni tv del pomeriggio, dispensatori malati di intrighi e scoop tarocchi. Parliamo d’altro: Varese e Cimberio.
Gina: solo un accenno perché è roba dei nostri mariti Cecco e Beppe. Il Varese di Castori è già un miracolo se entra nei play off. Chi continua a sognare farebbe bene a svegliarsi per godersi una serie B che per una realtà come la nostra è fin che mai. Mi spiace solo che una persona come Castori non sia considerato al pari di Sannino e Maran che potevano contare su ben altri organici e relativi attributi. Idem per la Cimberio. Godiamoci questo campionato “in altura” e apprezziamolo comunque vada a finire visto che società ben più dotate economicamente sono sparite ed altre spariranno.
Pina: e sabato 6 aprile alle 20.30 al PalaWhirlpool la squadra di basket in carrozzina gioca la partita decisiva per qualificarsi ai play off per la promozione di A2.
Gina: grandi! Noi ci saremo ma speriamo di essere in tanti, compresi i rappresentanti delle Istituzioni. Sarebbe un bel segno e una gratificazione importante per un gruppo di atleti che in soli due anni dalla ripresa dell’attività agonistica oltre a giocare ha promosso la pratica del basket in carrozzina e reclutato sette nuovi giocatori. Anche di loro, comunque vada, Varese e tutti quelli che hanno contribuito a farli rinascere devono essere orgogliosi!
Pina: sottoscrivo! Fammi anche dire di quanto sono stata contenta nel vedere la pallavolo femminile dell’Unendo Yamamay sul terzo gradino del podio europeo! W la farfalle!
Gina: e farfalle siano! Stasera le metto nella minestra al Cecco.
Pina: ecco, siamo già tornati alla solita minestra…
Gina: è la vita…basìn Pina.
Pina: bella vita…..basìn Gina.
Pina & Gina