Si avvicina per la Cimberio, il derby più atteso di tutta la stagione, quello con Cantù, che domenica sera, ore 20:00, offrirà spunti di grande basket al PalaDesio.
Una sfida sentita, soprattutto per i tifosi che, come poche altre volte negli ultimi anni, vede favorita proprio Varese, forte del suo primo posto in classifica a fronte della formazione briantea che, pur essendo composta da giocatori di primo livello, sta attraversando un momento di estrema crisi di risultati. Ma quale migliore occasione per rialzare la testa?
Un derby a tutti gli effetti anche per Simone Giofrè, canturino doc, che proprio a Cantù ha fatto di tutto: da addetto stampa a responsabile marketing, da organizzatore di eventi a direttore della comunicazione. Fino al 2009 quando, dopo una breve esperienza da consulente esterno per diverse società, ha deciso di sposare la causa della Cimberio e, convinto da Cecco Vescovi, ha cominciato a collaborare con la società di Piazza Montegrappa fino a ricoprire, quest’anno, la carica di Direttore Sportivo.
Partita intrigante ma non semplice come tutti i derby -racconta Giofré- Dovremo spiegare ai nostri giocatori, soprattutto agli americani, l’importanza di queste gare anche se credo l’abbiano già capito da quelle giocate con Milano, o anche dalla gara di andata proprio contro i biancoblu. Nonostante non sia al massimo della forma, Cantù è una squadra composta da ottimi elementi che può arrivare fino in fondo. In casa loro, il pubblico a favore può davvero fare la differenza quindi per noi sarà difficile nonostante la classifica, probabilmente, ci metta favoriti per il pronostico”.
Inesperienza dei giocatori a partite di questo genere, certo, anche se questo può essere un fattore positivo, soprattutto per gli americani che, ad esclusione di Mike Green, non hanno il peso della pressione che certe partite possono offrire.
“Potremmo sfruttare a nostro favore questa cosa; il fatto di non avere, giovani esclusi, giocatori di Varese come furono un tempo Vescovi o Ferraiuolo, non dovrebbe creare problemi di pressione. I ragazzi, però, la affronteranno come una partita speciale, soprattutto per il pubblico”.
Per la prima volta il teatro della sfida non sarà il Pianella, ma il PalaDesio, il palazzetto delle grandi occasioni.
“Ci giocano l’Eurolega e le partite di cartello dove è previsto il tutto esaurito. Personalmente, avendo lavorato a Cantù, ritengo che sia un peccato non giocare al ‘Pianella’ perché, seppur vecchio, è veramente un ambiente particolare. Di positivo del PalaDesio? Essendo più grosso, ci sarà anche più spazio per i nostri tifosi”.

Marco Gandini