Un pareggio casalingo tirato contro l’ultima della classe, arrivato al 92′ per una vera e propria papera di Calderoni, portiere della Juve Stabia, non è mai piacevole.
Lo sa bene Stefano Sottili che a fine gara non è soddisfatto dei suoi: “Nonostante loro non creassero occasioni da gol -racconta il tecnico toscano- sono riusciti a trovare il pareggio. A quel punto abbiamo perso equilibrio tra i reparti: non lavoravamo più bene sulle catene esterne, non recuperavamo più palle in mezzo al campo. Invece di reagire allo ‘schiaffo’ ci siamo affievoliti. Problema fisico o tattico? Più mentale; loro hanno avuto la possibilità di ripartire dopo una serie di risultati negativi. Noi, invece, sembravamo abbacchiati; è successo esattamente l’opposto di quanto accaduto contro il Palermo lo scorso weekend: invece di uscire fuori nel finale di partita, ci siamo spenti. I giocatori nemmeno mi sentivano più talmente erano presi dall’enfasi della gara e in questo disunirsi tra i reparti la Juve Stabia ha messo in pratica quelle che sono le loro caratteristiche. Insistere con Calil da esterno? E’ il solo modulo che non mi costringe ad adattare tutti gli altri elementi della squadra. Del resto le alternative a mia disposizione sono queste e in alcune situazioni lo preferisco a Lazaar e Fiamozzi ad esempio. Ad ogni modo il problema nostro è quello di riuscire a creare senza concedere nulla; oggi lo abbiamo fatto abbastanza bene senza però riuscire a concretizzare. Inoltre abbiamo concesso più di quanto dovevamo e potevamo fare”.
“Aspettavo questo momento con ansia -racconta l’esordiente Luigi Falcone-, anche se oggi dovevamo vincere per rimanere nelle parti alte. Non ci siamo riusciti ma ora dobbiamo ripartire ed andare a vincere a Bari. Ringrazio lo staff biancorosso per avermi dato l’opportunità di giocare dopo due mesi; ora è importante riprendere il ritmo perché negli ultimi minuti ho sofferto più del dovuto”.
“Il gol -racconta Sasa Bjelanovic-? Fa parte delle mie caratteristiche segnare gol così e sono anche quelli che preferisco maggiormente, perché mettono in evidenza quelle che sono le mie caratteristiche di uno che ci crede sempre e si butta su ogni pallone. Poi c’è da ammettere però che il loro portiere mi ha dato una grossa mano. Oggi abbiamo creato molto ma siamo stati poco lucidi sotto porta. Se solo avessimo trovato il gol prima staremmo parlando di un’altra partita. Loro dopo il rigore hanno continuato ad attaccare mentre noi ci siamo impauriti. Dobbiamo migliorare sotto questo punto di vista perché oggi bisognava vincere sia perché giocavamo in casa sia perché la Juve Stabia era ultima in classifica. I bambini allo stadio? E’ stata un’iniziativa bella; fosse per me entrerebbero sempre gratis”.
Di umore diverso Piero Braglia, tecnico dei campani: “Il nostro è un periodo buio dal quale stiamo uscendo. Oggi deve essere un punto di partenza dal quale ripartire. I miei ragazzi se lo meritano. Ho optato per Parigini in extremis per puntare sull’entusiasmo di un classe ’96. Calderoni? E’ una bella persona e un grande portiere; sono convinto che ci farà vincere altre partite”.

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Marco Gandini