Tiene ancora banco in casa Cimberio la spaccatura creatasi domenica tra tra gli Arditi e il resto del pubblico presente al PalaWhirlpool.
A mente fredda è forse più facile fare valutazioni, ma a rompere il ghiaccio sono proprio loro, gli Arditi, i diretti protagonisti.
“Partiamo dal presupposto che tutto ciò che facciamo, lo facciamo per la passione che ci lega alla squadra della Cimberio -raccontano-. La nostra è stata una protesta assolutamente pacifica dove lungi da noi era offendere qualcuno, anzi, dal secondo quarto avremmo cominciato a cantare per la squadra. Forse abbiamo sbagliato i modi o i toni, ma era il momento di dare una sveglia all’ambiente perché le sconfitte viste da casa hanno un peso diverso rispetto a quelle vissute in prima persona in trasferta. Dopo Montegranaro abbiamo chiesto un confronto con squadra e società, ma il solo che si è presentato è stato Ferraiuolo. Volevamo sapere il motivo delle pessime prestazioni della squadra a Vilnius, piuttosto che a Lubiana o a Parigi, ma soprattutto capire il momento di questa tangibile confusione che aleggia intorno alla squadra; basti vedere la gestione del caso Coleman… Invece siamo stati attaccati gratuitamente sotto aspetti, come la nostra fede politica, che effettivamente non c’entrano assolutamente nulla. Noi non siamo delinquenti, piuttosto persone che il lunedì si alzano la mattina presto per svolgere ognuno il rispettivo lavoro. E le nostre ferie le trascorriamo solo ed esclusivamente seguendo la squadra in trasferta sempre e comunque. Domani stesso saremo a Lione, mentre domenica a Pistoia”.
“L’importante è tifare -dicono dall’altra i tifosi degli altri settori-, anche perché il clima l’altra sera è stato decisamente surreale. Credo che gli Arditi avrebbero dovuto aspettare perché la società si era già messa in moto per superare questa crisi con il ritorno di Adrian Banks. Credo che tutto, comunque, si risolverà con il buonsenso e che contro Cantù, la prossima casalinga in campionato, tutti saremo uniti”.
“Come e quando si risolverà non lo so -racconta Damiano Franzetti, giornalista di varesenews, massimo esperto quando si parla di basket-, anche perché potrebbe ricomporsi come, addirittura, peggiorare. Di domenica mi è piaciuta la partecipazione del resto del pubblico, ma non la spaccatura con gli Arditi. Quest’ultimi credo che avessero tutte le ragioni di protestare ma non in questa settimana dove la società biancorossa si era assicurata un giocatore come Banks per fronteggiare la crisi. Potevano farlo prima, oppure dopo nel caso in cui le cose sarebbero andate male”.
“Una protesta inutile -racconta Fernando Lonati, titolare della Lonati Bagni, azienda appartenente al Consorzio Varese nel Cuore-, perché le squadre vanno sostenute sempre, soprattutto in un momento delicato come questo. Anche io sono ‘incazzato’, ma non possiamo abbandonare proprio ora i ragazzi. Dobbiamo pensare che la scorsa stagione è stata particolare, mentre quest’anno bisogna ancora trovare quegli equilibri solo intravisti contro Avellino ad esempio. Come si risolverà? Credo che le due parti, Arditi e il resto del palazzetto, siano molto intelligenti e dalla prossima in casa si tornerà a tifare tutti insieme per sostenere la squadra. Finiamola con questa protesta; torniamo ad essere il sesto uomo di Varese che tanto bene ha fatto ad una squadra come quella biancorossa. Anche perché, e di questo ne sono assolutamente convinto, credo che questa Cimberio abbia ancora molto da dire”.

Marco Gandini