Si è svolta stamattina nel quartiere Bustecche di Varese l’annuale congresso provinciale della UISP. Prima di alternarsi in numerosi interventi, autorità, associazioni amiche e responsabili di settore hanno ascoltato la relazione del presidente uscente Harry Bursich disponibile a restare al suo posto ma “solo per traghettare il direttivo eletto verso una nuova direzione”. La UISP provinciale si racconta e si riconta dunque, consapevole dei cambiamenti in merito alla gestione e all’organizzazione di un’associazione sportiva. Per stare al passo con i tempi, Bursich ha auspicato una maggior partecipazione dei tesserati e un necessario reclutamento di nuove forze, “persone motivate, competenti e autonome, in poche parole di veri dirigenti”. In continua e costante ascesa per numero di tesserati (14.079 nel 2012), terza in Lombardia alle spalle di Milano e Brescia, La UISP di Varese copre un ventaglio di attività che spaziano dal sociale allo sport,  con il minimo comun denominatore dell’impegno civile. La più volte menzionata nel corso della mattinata “crisi economica” fa meno paura quando prima di una qualsiasi sigla si sa di poter contare sulle persone e su forme di collaborazione esenti da steccati e ideologie mirate unicamente al bene comune. “In controtendenza rispetto a quanto tocchiamo con mano ogni giorno, non solo in ambito sportivo – ha affermato durante il suo intervento il responsabile nazionale della formazione della UISP Lega Tennis, Giacomo Paleni,  è bene formare i nostri istruttori affinché all’insegnamento della tecnica uniscano l’educazione allo sport”.  La vera grande sfida della nuova UISP è questa. Una sfida non nuova, piuttosto una storia che continua con una missione che si rinnova.

RB