(c.f.) LA NONA (TAPPA) è una sinfonia veloce andante, infatti grazie a un dislivello minimo, la media dei nostri atleti è stata di 30 km/h. Anche la fresca temperatura ci agevola. Lasciamo il Montenegro (foto www.varseineuropa.eu) con i suoi vigneti e con gli agricoltori in piena raccolta di pesche. Fra paludi contornate da melograni e ginestre arriviamo al confine con l’Albania. Sbrigate le pratiche burocratiche fra la curiosità e la sorpresa dei doganieri e dei camionisti incolonnati, pedaliamo veloci tra le coltivazioni di tabacco della campagna albanese, slalomeggiando tra pecore e capre che invadono la strada. Nella pausa pranzo in un chioschetto, il doctor Antonio si abbiocca e allora decidiamo di lasciarlo sul posto, facendolo poi svegliare poco dopo dal barista e quindi ritornare in gruppo. Giovanni il poliglotta tratta sulla strada l’acquisto di due angurione. Il prezzo trattato scende da 2 euro a 30 centesimi al chilo: affare fatto!
Rimaniamo sorpresi per la condizione del manto stradale in buone condizioni, e della dignitosa vita rurale dei locali che al nostro passaggio ci salutano. Aiutati dal nostro assistente albanese Dorien raggiungiamo agilmente Tirana. Ad accoglierci il canto di preghiera del mujaidin, e l’hotel più bello della capitale con suoi 13 piani affacciati sulla bellissima piazza Piazza Skanderbeg.
Gio dello staff fra l’ilarità degli addetti dell’hotel posteggiando fa stike con i birilli segnaposto.
Finalmente sono arrivati gli italiani! Relax nella spa. A Valona penseremo domani.

L’OTTAVA TAPPA