(c.f.) Ritemprati dalla piacevole serata turistica nello splendido borgo antico di Dubrovnik, ripartiamo lasciando alle spalle la costa dalmata. Attraversato Gruda “la valle dei cipressi” e a ormai 35 km da Dubrovnik sbrighiamo le pratiche doganali per il Montenegro, in poco meno di 30 minuti, e puntiamo per Kamenari. Qui imbarchiamo su una chiatta, bici e furgoni, così da farci risparmiare una trentina di chilometri. Costeggiamo il mare con pedalata turistica, che però finisce sulle erte colline montenegrine. Ben 25 aspri tornanti mettono a dura prova il nostro allenamento, ma dandoci anche il tempo di godere un panorama incantevole. La vegetazione mediterranea circonda un fiordo invidiabile anche per i norvegesi. Nella baia grandi navi da crociera. Ad arrivare sulla vetta per primo e meritarsi il premio giornaliero “camoscio d’oro” Gianni della Baraggia, mentre il “Dero” deve ricorrere al “muletto” per un guasto tecnico alla sua bicicletta. Dopo tanto salire ecco la discesa che fa tanto patire Vittorio Pozzi che vorrebbe il mondo in… verticale.
La vecchia capitale reale Cetinje spiana prima di regalarci una discesona che scorre veloce verso Podgorica.
In città le auto “vintage” della periferia lasciano il posto a vetture più recenti, le persone che ci incontrano ci guardano incuriositi, qualcuno ci saluta e qualcuno ci applaude. 1.400 km hanno già spolverato le palmerine dei nostri atleti, e domani ancora uno sconfinamento; in Albania, con la sorpresa di 30 km aggiuntivi per un cambiamento di frontiera.

LA SETTIMA TAPPA