Doveva essere vittoria e vittoria è stata. All’Aldo Levi Varese supera 9 a 8 il Borgo Poncarale. La prima domenica di primavera accoglie i trenta in campo con pioggia battente e terreno pesante. Gli ottanta minuti sembrano  uno sbarco in Normandia più che una partita di rugby. Nel fango di Giubiano la tensione è palpabile cosi come la voglia di strappare un successo fondamentale per la classifica. La formazione titolare ritrova Taverna e Borgognoni assenti contro Brianza. Confermato il duo De Martino-Davincini in mediana. Torna dal primo minuto Stefano Sessarego, fuori Gulisano per una botta alla coscia, Maletti e Mazzucchelli lo sostituiscono affiancando  a turno Verdelli e Bosoni. Che non sia uno spettacolo bellissimo lo si intuisce fin dai primi minuti. La partita stenta a decollare e ci vogliono i piazzati di De Martino per sbloccare il punteggio.  La paura di perderla sembra concretizzarsi quando gli ospiti trovano il pertugio giusto per depositare oltre la linea di meta l’ovale. I primi quaranta minuti si chiudono con Varese avanti di un solo punto, 6 a 5. Con il campo che va via via peggiorando, Varese sa di dover mettere in campo tutta l’energia fisica e mentale di cui dispone. Poncarale non molla un metro e può recriminare per un paio di piazzati che il fiato sospeso degli “irriducibili” tifosi sugli spalti, sembra magicamente allontanare dai pali. Nel finale il classico vuoto centrale fa tremare giocatori e spettatori. La difesa però regge bene, e sul ribaltamento di fronte il fischio finale è un sospiro di sollievo che si trasforma nei sorrisi sui volti di Contardi e co, stremati ma capaci di conquistare il campo e quattro punti dolci come non mai.
L’Uslenghi non aspettava altro che questa sfida. A Tradate arrivano i primi della classe, imbattuti e unica squadra in grado di superare la Reflex. La risposta del campo è chiara e decisa. I padroni di casa superano Novara 16 a 6. Partita non semplice perché i piemontesi sono squadra vera e ben organizzata. Nei primi minuti gli ospiti provano a gestire il possesso dell’ovale. La pressione si concretizza con il piazzato del primo ed unico vantaggio piemontese. Ci mette un po’ la squadra di Repossini a carburare, ma quando lo fa non esiste più partita. Clerici impatta trovando il calcio del 3 a 3. Poco prima del fischio dell’arbitro Secci è ancora il piede perfetto di Clerici a centrare i pali per il vantaggio gialloblu. Novara capisce che non è giornata e capitola definitivamente nella ripresa quando Galvalisi trova la prima ed unica meta dell’incontro. Clerici non ne sbaglia una trasformando e realizzando l’ennesimo piazzato della sua stagione. Poco o nulla Novara che nella ripresa viene limitata a tre punti. Esordio di Martegani tra le fila tradatesi. Vittoria bella e voluta con il rimpianto, forse, di aver perso all’andata l’occasione di trovarsi in vetta al termine di una rincorsa esaltante.
A pochi chilometri Busto non trova ostacoli nella sfida al Derthona. Al fischio finale il tabellone dice 48 a 3 per i ragazzi di Moro. Otto mete a referto, prima volta in questa stagione e partita dominata in lungo e largo. Gli ospiti sul campo pesante offrono una buona prova in mischia, ma la tecnica e l’intelligenza tattica dei bustocchi limitano la potenza avversaria. Tornano Cassia e Pietro Contarato, fuori negli ultimi mesi per un problema alla spalla. Quattro mete in due e partita in discesa per Busto che trova le marcature di Matteoli, Soardi, Casnaghi e Vitale a chiudere una giornata perfetta. Non mancano neanche in casa bustocca i rimpianti per una stagione che poteva essere e che non è stata. Novara e Tradate hanno dimostrato di essere un passo avanti, ma il terzo posto occupato momentaneamente dal Cesano non doveva essere un traguardo impossibile da centrare.
Chi forse non potrà avere da recriminare è Valcuvia. La Ilop sta completando un finale di stagione pazzesco. Al Comunale i padroni di casa centrano il quarto successo consecutivo superando Dalmine 21 a 13. La posta in palio è alta e ad inizio partita a farne le spese sembra la formazione del duo Lastra-Cattaneo. Gli ospiti provano a mettere pressione su un campo in pessime condizioni. Dopo quattro minuti Arnoldi trova i pali per il vantaggio bergamasco. Che la fortuna stia sorridendo a Rossi e compagni lo si capisce una volta di più quando prima Arnoldi e poi Gelmini sprecano due piazzati che avrebbero portato Dalmine ad un vantaggio consistente dopo venti minuti. Ma l’episodio che descrive al meglio il periodo fantastico degli Unni si materializza pochi minuti dopo. Piazzato di Rossi, calcio lontano dai pali che sembra finire nella terra di nessuno. Come spesso accade un giocatore avversario prova ad annullare l’azione, ma l’ovale impazzito sfugge dalle mani di Dalmine trovando la pressione di Valcuvia e il perfetto Ciaccia abile a schiacciare in meta cinque punti fantascientifici. Rossi non sbaglia due volte, 7 a 3. Per un fallo di squadra ripetuto, la Ilop gioca gli ultimi minuti del primo tempo in inferiorità numerica per il giallo a Porcelli. Poco male perché il risultato non cambia all’intervallo. I secondi quaranta minuti non sono per i deboli di cuore. Valcuvia domina il primo quarto d’ora trovando con Rossi e Renzi le due mete che sembrano poter regalare una giornata di festa totale ai tifosi del Comunale. La fatica mentale e fisica delle ultime settimane però,  si fa sentire nel momento sbagliato. Dalmine gioca con un uomo in meno per il giallo a Cantarutti, ma paradossalmente inizia a produrre rugby. Valcuvia non riesce più ad uscire dalla sua metà campo. Il risultato sono due mete a firma Dell’Aquila e Morandini che però Gelmini non riesce a trasformare. Finale palpitante con un errore in transizione di capitan Tuozzo e compagni che poteva valere un contropiede avversario. Vittoria che vale mezza salvezza per la Ilop che avrà un occhio al recupero di Valtellina proprio con Dalmine, e dovrà conquistare un punto con il Gossolengo per la matematica salvezza.

Risultati
Varese- Borgo Poncarale 9-8
Tradate- Novara 16-6
Busto- Derthona 48-3
Ilop Valcuvia- Dalmine 21-13

 Giuseppe Lippiello 
(foto di Matteo Liorre)