Alla fine anche Agostinelli ha dovuto fare i conti con il male oscuro del Varese, quello che affligge i biancorossi dall’inizio della stagione, quello che ha risucchiato la squadra di Castori dalla quarta posizione ai margini dei playoff. A tempo scaduto, sull’ultimo assalto degli avversari e con la vittoria praticamente in tasca, Bressan ha incassato il gol del 2-2 e a Grosseto sono rimasti due punti preziosi che sarebbero serviti a tenere il Brescia distante.
L’ultima giornata della stagione regolare risulterà così decisiva, con lo scontro-diretto del “Rigamonti”. Prima c’è il posticipo con il Crotone, squadra che ormai ha raggiunto la salvezza e che poco ha da chiedere a questi ultimi 180 minuti se non onorare al meglio il campionato. Sono uscite proprio alla vigilia di questa partita alcune voci di mercato che vedrebbero il il trequartista brasiliano Calil pronto a trasferirsi dalla Calabria ai piedi del Sacro Monte, ma non è lecito aspettarsi avversari distratti. Anzi. In casa rossoblù non c’è aria di dismissione. Ecco perché Neto e compagni dovranno essere più concentrati che mai.
A Giulio Ebagua chiediamo di tornare ad essere l’egoista e spietato bomber che abbiamo visto fino a un mese fa. Da qualche settimana dà come l’impressione di aver rallentato il ritmo. E’ già entrato nella storia del Varese come migliore goleador di sempre, ecco perché è lecito aspettarsi qualcosa di più da lui. E’ uno dei pochi calciatori che da soli possono (se vogliono) decidere l’esito di una partita. Nei playoff non ha preso parte alla finale vinta in Prima Divisione contro la Cremonese. L’anno dopo negli spareggi contro il Padova si è fatto vedere in una sola circostanza colpendo di testa il montante avversario. Troppo poco per un attaccante con le sue qualità.
E’ ancora presto per pensare alle vacanze e al futuro, perché c’è un presente ancora da scrivere e la matematica lo rende incerto. Tutto è possibile, basta crederci. Ricordate lo spirito del “è tutto scritto?”, quello che ha rappresentato l’anima del Varese in questi ultimi anni? Ebbene, oggi è solo un lontano ricordo. Ecco perché Neto, Zecchin, Corti, ovvero la vecchia guardia, hanno il dovere di risvegliare l’orgoglio dei propri compagni. Non si scende in campo per dover di firma. Loro, quelli della Lega Pro, dovrebbero spiegare cosa vuole dire vestire la maglia biancorossa e calcare il campo del “Franco Ossola”. Nei loro occhi si deve rivedere l’orgoglio di rappresentare una città che ha dovuto attendere venticinque anni per ritrovare la B.
A questo punto della stagione non contano più schemi e tattiche, calcoli e strategie. Ci vogliono polmoni e attributi. Quando è in gioco il destino si deve seguire il cuore, avere passione. Perché il calcio in fondo è soprattutto questo. E allora sotto con il Crotone, un solo risultato è ammesso. Se è vero che tutto “è scritto” e questi spareggi si faranno, chiediamo a Neto e compagni di farci leggere una gran bella lettera di congedo al campionato, oppure una emozionante introduzione a un nuovo capitolo di storia. Il futuro è oggi.
Alfio Senna