Circa 1000 atleti, suddivisi in 60 squadre provenienti da tutt’Italia, quasi 200 partite totali tra gironi preliminari, e tabelloni finali, oltre 200 istruttori, 3 categorie differenti, un contorno che coinvolge un’intera provincia e le sue palestre per quasi una settimana, ma soprattutto: tanta voglia di basket. Tutto questo è da ormai 34 anni il Trofeo Enrico Garbosi. L’edizione di quest’anno sembrava destinata ad un ridimensionamento involontario, dovuto all’impossibilità dell’utilizzo del PalaWhirlpool (per via della partita di A1 tra Cimberio e Roma di questa sera) che ha impedito lo svolgimento delle fasi finali, ma tra lo stupore di organizzatori e presenti, è stato invece un doppio successo. Ieri pomeriggio a Tradate dopo la classica finale della categoria Under 12, s’è svolta una prima sfilata con le premiazioni delle squadre di questa categoria, che senza sentirsi “derubati” della passerella sotto gli stendardi della “leggenda varesina” presenti al palazzetto, hanno festeggiato felici per i traguardi raggiunti: vittoria per l’Eureka Monza che nella finalissima, supera nettamente i varesini della Robur et Fides per 59-41 e si aggiudica il primo trofeo in palio. Stesso scenario, ma raddoppiato questa mattina a Malnate, dove si sono disputate le finali delle categorie Under 13 e Under 14, con tanto di premiazioni conclusive davanti ad un palazzetto strapieno sia sulle tribune che a bordo campo. Per gli Under 13 successo dei legnanesi dell’ABA Basket, che hanno conquistato un altro trofeo da aggiungere alla lunga lista degli anni precedenti, battendo i romani dell’Eurobasket; mentre per i ragazzi più grandi, vittoria di un’altra “vecchia conoscenza” del torneo, l’Aurora Desio, che dopo una partita molto combattuta, ed in bilico fino alla fine, ha lasciato a bocca asciutta la compagine varesina della Robur et Fides. Tre vincitrici? Forse di più, perchè da un lato tutti i ragazzi che hanno partecipato hanno vinto qualcosa, magari non un trofeo da mettere in bacheca, ma hanno sicuramente vissuto momenti ed imparato cose che porteranno con loro per il resto della propria carriera sportiva e per il resto della vita; o forse un vincitore solo, il basket, o più in generale lo sport, che come sempre a livello giovanile dovrebbe insegnare lo spirito di gruppo, l’importanza dell’amicizia e della collaborazione e soprattutto il rispetto per i compagni e per gli avversari. Potrebbe sembrare scontato, ma purtroppo non lo è, e tornei come quello varesino servono proprio per ricordare questi elementi fondamentali per la crescita dei giovani; in trentaquattro anni di storia il Trofeo Enrico Garbosi ha visto passare dalle sue palestre ragazzi che magari hanno smesso alla fine di quella stessa stagione, ragazzi che magari in seguito hanno cambiato sport, altri che sono arrivati a giocare in buone categorie come possono essere quelle della serie B, alcuni che hanno trovato un posto in serie A ed altri che magari hanno dato un contributo alla nazionale per ottenere i grandi successi a cui abbiamo assistito fino ad ora: ragazzi, atleti di tutti i tipi, ma che in quei giorni erano tutti allo stesso livello, rivali sportivi, amici nella vita, tutti in campo con un unico obiettivo, divertirsi giocando a basket.
Alessandra Conti