Adesso mettetevi pure comodi che, girata la boa dell’andata, la vera anima della Cimberio ve la spiega lui. Ve la racconta Massimo Ferraiuolo, qualcosa più che un team manager. Massimo è l’unico a poter affermare, in tutta coscienza, di essere a disposizione della squadra tutto il giorno, tutti i giorni. Anche il lunedì quello che, in teoria, molto in teoria, dovrebbe essere per tutti il giorno di riposo. Non per lui…
Max, in pratica, è il fratello maggiore, il confidente, qualche volta l’amico, sempre il punto di riferimento ed il faro, acceso 24 ore su 24, su di un gruppo che sorprende non tanto e non solo per gli aspetti tecnici, quanto per quelli legati alle varie umanità che lo compongono. Personalità variegate che il buon Max, molto più che un classico fine psicologo, ci aiuta a scoprire. Ovviamente in rigoroso ordine alfabetico. Ovviamente, vista la mole di informazioni, in due puntate. Vogliate gradire la prima.

BANKS, Adrian: “Il giocatore su cui all’inizio si addensavano le maggiori perplessità. Alcuni, infatti, ci avevamo descritto Banks come un ragazzo un po’ irrequieto e difficile da gestire. Evidentemente, costoro, avevano sbagliato persona perché l’Adriano che stiamo conoscendo noi è un ragazzo assolutamente delizioso, sempre disponibile, simpatico, cordiale e sempre ligio ai suoi doveri da professionista. A Varese, sta rivelando tanti, bellissimi, tratti caratteriali. Adrian, oltre ad essere un giocatore devastante, una delle migliori guardie mai viste a questi latitudini, micidiale in campo aperto e terrificante con sul fulmineo arresto e tiro è un giovane padre attaccatissimo a suo figlio Adrian jr e alla sua compagna”

CERELLA, Bruno:
“Tanto sfortunato, quanto amato e atteso da tutti. Noi che lo abbiamo visto lavorare e impegnarsi in una dura riabilitazione fin dal primo giorno, possiamo dire di essere davanti ad un ragazzo eccellente, dotato di grande determinazione, carisma naturale e simpatia travolgente: elementi che ne fanno una pedina imprescindibile della nostra squadra. Non a caso attendiamo che Bruno mostri la sua carica anche sul parquet e, vedrete, il suo sarà il più bell’acquisto della stagione”.

DE NICOLAO, Andrea: “Nick è uno dei tanti, fortunati, colpi messi a segno l’estate scorsa. Appena saputo della sua disponibilità, ci siamo fiondati su un ragazzo già conosciuto, stimato e apprezzato da coach Vitucci. Andrea è uno dei leader della squadra, sia per il ruolo che occupa in campo, sia per l’impegno e la mentalità coi quali si applica quotidianamente. A mio parere il playmaker che anche la Nazionale va cercando da alcuni anni”.

DUNSTON, Bryant: “Confesso: devo ancora conoscerlo perché avendo ricevuto dal padre una rigida educazione militare si esprime a monosillabi, roba tipo “Yes sir, No sir!”, e solo quando è in compagnia deisuoi connazionali si lascia andare a qualcosa di più. Atleta pazzesco per qualità fisiche e capacità di concentrazione è il giocatore in grado di fare la felicità di ogni allenatore poiché lavora come pochi e si esalta nelle giocate nascoste. Giocatore, come dicevo, di poche, ma rispettatissime parole. Quando parla, lo spogliatoio si blocca e ascolta. Mica ‘paglia’…”

ERE, Ebi: “Ebi, per me, è “Leggenda”. Mai avrei pensato di avere la fortuna di lavorare con un giocatore così forte, completo e vincente. E’ un giocatore a 360°, che sapendo fare tutto benissimo può decidere una gara in attacco come in difesa. Ma, di più, è davvero il Capitano della nostra squadra: quello capace di regalare attenzioni e spendere considerazioni importanti su ogni compagno”.

GREEN, Mike: “Altro giocatore fenomenale del quale coach Trinchieri, sebbene in ritardo, ha ammesso di sentire la mancanza in termini di leadership e personalità. In più, Mike aggiunge un talento che ho visto in pochi altri perchè è un grandissimo passatore, capace di estrarre dal cilindro linee “non umane”. Insieme a Ebi rappresenta il “Capo” di una banda a cui dispensa consigli, sferzate, incitamenti e tutto quanto fa spettacolo. In questo senso forma con De Nicolao la perfetta coppia di “Maestro & Allievo”, col primo complemento ideale per il secondo. Uomo generalmente lineare, incorre intanto, come tutti, in giornate di paturnia. Allora, quando entra al palazzetto, quando mostra il baffo vibrante, lo sguardo in tralice ed un mugugno al posto del saluto, tutti capiscono che, per quel giorno, non è aria. Quando fa così, meglio girare al largo”.

Fine 1° parte

Massimo Turconi