Prima di tuffarci nell’estasi-playoff, si può dunque tornare alla “routine” concludendo quell’alfabeto che avevamo lasciato in sospeso. A parlare, sempre il buon Max Ferraiuolo

ACHILLE POLONARA: “Come De Nicolao rappresenta il colpaccio di mercato che abbiamo messo a segno l’estate scorsa. Di lui posso dire che è un ragazzo solare, aperto e ‘affamatissimo’. Nel senso che è animato da tremenda voglia di arrivare in cima. Per raggiungere questo traguardo Achille, molto determinato, pensa, respira, parla, beve e agisce pallacanestro tutto il giorno. In allenamento lavora in modo splendido, fa suo tutto e cerca di mettere in pratica ciò che gli viene proposto dallo staff tecnico. Dal mio punto di vista è ancora alla stregua di una lavagna bianca sulla quale si possono scrivere ancora tantissime cose. Speriamo vincenti per Varese”.

ERIK RUSH: “Altro bellissimo prospetto che, lo avete visto tutti, nelle ultime settimane, con spazio e minuti a disposizione ha prodotto eccellenti prestazioni. Giocatore che, come gli altri giovani, è orientato al continuo miglioramento e lavora tantissimo per raggiungere il traguardo. Lontano dal parquet è un ragazzo intelligente, con grande carica umana e un atteggiamento sempre positivo che trasmette a tutti quelli che lo circondano. Essendo ‘mezzo europeo’ (la mamma di Erik è svedese ndr) e curioso di tutto è davvero interessato ad approfondire i tanti aspetti della nostra cultura al punto che, oramai, prima di ogni trasferta sono “costretto” a studiare storia, tradizioni, particolarità, piatti tipici e tutto quanto può essere utile da sapere circa la località in cui giocheremo”.

DUSAN SAKOTA: “Dule è uno dei segreti più importanti della nostra squadra perché rappresenta il giocatore che in campo e fuori regala sempre qualcosa, senza pretendere nulla in cambio. Sul parquet è ovviamente contento quando gioca, ma è il primo ad incitare i compagni e a sostenere la squadra quando siede in panchina. E’ portatore di una serenità d’animo invidiabile e, evidentemente, l’aver messo alle spalle prove terribili lo sta aiutando a vedere e interpretare la pallacanestro sempre con impegno e grandissima professionalità, ma anche in modo più obiettivo. Fenomenale conoscitore di basket è, in questo senso, il classico figlio di allenatore, ovvero uno che mastica pallacanestro ad alti livelli fin da quando è bambino. Poi, fuori dal campo Dule è, per tutti, una piacevolissima sorpresa perché, dietro ad un carattere che di primo acchito sembra introverso e chiuso, si cela in realtà un ragazzo simpatico, ironico, sempre pronto alla battuta e allo scherzo”.

JANAR TALTS: “Il giocatore più ‘bugiardo’ della Cimberio che, chissà perché, continua a sostenere di essere nato in Estonia mentre, un po’ tutto il nostro ambiente, sostiene che Talts sia un napoletano verace camuffato da cittadino del Baltico. Non a caso per noi, ma anche per i tifosi che stanno imparando a conoscerlo, è “Gennaro”, mica Janar. Uomo simpatico e dal carattere aperto e gioviale, sul campo ha la capacità di ridiventare lucido e freddo come da stereotipo. Elemento prezioso per i nostri equilibri tecnici e tattici è addirittura fondamentale per il lavoro che svolge in allenamento come sparring-partner per Dunston. I duelli che ingaggia contro Bryant sono l’equivalente, sotto i cristalli, di quelli accesi in mezzo al campo da Mike e DeNick. Tutti da vedere…. Poi, è un campione di modestia, davvero innamorato di Varese al punto che, è cosa nota, l’estate scorsa ha accettato una consistente riduzione dell’ingaggio pur di rimanere in casa Cimberio”.

Adesso, passiamo allo staff tecnico

FRANK VITUCCI: “Non voglio parlare di Frank sotto il profilo tecnico, per lui da questo punto di vista parlano i risultati ed i progressi messi in mostra dalla squadra in questi mesi. Invece, vorrei usare parole per spiegarvi l’uomo, consapevole che, per questo, servirebbero probabilmente dei libri. Comunque, parliamo di un uomo che ha grande empatia, non solo, è del tutto normale, con giocatori, membri dello staff o dirigenti. Vitucci ha la grande capacità di far sentire a suo agio chiunque lo avvicini, stabilendo il giusto canale di comunicazione con tutti. E questo è un aspetto che va ben oltre le competenze tecniche, peraltro vastissime, di Frank ed è quello che più lo caratterizza. Bello, in questo senso, quello che succede quando andiamo in trasferta. In ogni luogo c’è qualcuno -autista di pullman, portiere d’albergo, camerieri di sala, custodi di palazzetti-, che lo riconoscono, salutano e apprezzano. Segnali che, per così dire, Frank in tanti anni di carriera ha seminato bene nei rapporti interpersonali anche con la cosiddetta gente comune, mica solo con gli addetti ai lavori”.

STEFANO BIZZOZI: “Esatto e perfetto contraltare di Vitucci. Tanto quest’ultimo è adrenalinico, esuberante e trascinante; tanto Stefano è calmo, posato e riflessivo. “Biz” è il giusto complemento di Frank che, grazie alla sua ventennale esperienza maturata al massimo livello, sa sempre quando intervenire fornendo indicazioni tecniche e mentali adeguato al momento e al bisogno”.

MATTEO JEMOLI: “Fra tutti i componenti dello staff, Matteo è forse quello meno gratificato dalla visibilità. Ma in realtà il suo è un lavoro preziosissimo perché dal punto di vista della preparazione delle partite è fondamentale nella lettura e nella preparazione di tutti i video che poi vengono mostrati alla squadra. Inoltre è un ‘parafulmine’ durante gli allenamenti in quanto, essendo terzo allenatore, ha il compito di arbitrare le partitelle interne  beccandosi raffiche di insulti da parte dei giocatori perché quello che fischia non va mai bene quindi solo per questo dovrebbe essere santificato. Scherzi a parte, è un ragazzo che con la passione grandissima che ha, meriterebbe di fare veramente tanta strada nel mondo del basket; siccome è giovane, ha voglia di imparare e ha tanta passione sono sicuro che le cose andranno così per lui”.

MAURO BIANCHI: “L’erede perfetto del maestro Sandro Galleani: quello che da “Sandrin”, oltre alle conoscenze professionali, ha acquisito il vero mestiere del “masseur”, ovvero la capacità di gestire al meglio clima e atmosfera di spogliatoio. Maurino ha un grande rapporto con i giocatori, li sa ascoltare, è rispettoso dei loro spazi e nonostante sia giovane ha saputo conquistare la fiducia di tutti, anche dei più esperti che sul lettino del massaggio-bendaggio si lasciano andare a confidenze e confessioni. E questa, da ex-giocatore che nello stanzone dello spogliatoio ha passato tantissime ore è la prima, vera, cifra di un massofisioterapista”.

MARCO ARMENISE: “Il nostro ‘ministro’ dei muscoli: colui che propina alla squadra la parte meno gradevole del lavoro perché, diciamo la verità, sono pochi i giocatori che amano sciropparsi lavoro atletico, pesi e altre amenità del genere. Marco, però, da uomo intelligente e professionista dotato di grandissima preparazione ha imparato le cose fondamentali: leggere nella testa e nel cuore dei ragazzi e usare alla perfezione il bilancino del lavoro. Così, grazie alla sensibilità acquisita da Marco in questi anni, anche questa parte di lavoro settimanale, peraltro sempre più importante nelle vita di una squadra, è accettata con lo spirito giusto”.

E Max Ferraiuolo, in tutto questo “giochino” cosa fa?
“Mi diverto guardando questo magnifico gruppo di ragazzi e, intanto, come il più sfegatato dei tifosi, sogno. Qualcosa che, a dirlo sei mesi fa sembrava una follia. A dirlo prima di Natale sembrava un omaggio all’utopia. A dirlo adesso, dopo quello che ho, anzi, abbiamo visto in Coppa Italia, non sembra mica poi così distante. Quindi, forza gente, crediamoci…”.

Massimo Turconi