Il Varese non è riuscito ad evitare un ulteriore punto di penalizzazione. Al posto delle ritenute Irpef dei mesi di luglio e agosto, che se non versate portano penalità, ha preferito pagare gli stipendi di dipendenti e collaboratori. E ieri sera lo ha comunicato ufficialmente spiegando in modo trasparente che arriverà un’altra penalizzazione di un punto.
“Sono fiero di questa scelta – commenta il mister –. Chi lavora ha il diritto di essere pagato. I soldi qui sono pochi e ce li sudiamo, parlo di tutti, ed è giusto essere gratificati. Un punto si recupera, l’umanità no”.

Un punto però può anche fare la differenza: “Non ha nessuna importanza – aggiunge Bettinelli –. Vivo per giocare tutte le partite per vincere. Penso solo a lavorare non guardando la classifica e non facendomi distrarre da nulla.  Penso a tirare fuori il meglio dei miei ragazzi. Fin quando ci sarò io i  punti di penalizzazione non influiranno sul morale dei miei giocatori. Se avessi un solo attimo di debolezza me ne andrei”.

Attualmente sono 4 e proiettano il Varese all’ultimo posto in classifica a quota 5, ma i punti sul campo raccolti sono stati nove, gli stessi del Varese di Sannino. Qualcuno ha attaccato la classifica in sala stampa alle spalle di Bettinelli: “In quel Varese c’ero anche io ma non mi interessa parlare del passato. Chi ha attaccato il cartello dietro di me pensa a quello che abbiamo fatto e non a quello che poi ci ritroveremo. Abbiamo un solo punto in meno dello Spezia costruito con milioni e milioni”.

Il tecnico di Induno avverte: “La salvezza non è scontata. Questa estate c’è stata solo campagna vendita e la squadra si è molto indebolita. Sono sicuro che la raggiungeremo e anche i miei ragazzi ne sono convinti.  Molti ci davano già per spacciati, ma quello che la squadra ha fatto finora va al di là del suo potenziale. Abbiamo un grande cuore e grande voglia. Siamo destinati a rimanere nella storia”.

BETTINELLI SULLA PARTITA

Elisa Cascioli