1986, Campionato del Mondo di Calcio in Messico, splendida terra, ha dato i natali a Carlos Santana ed evoca in me i meravigliosi ricordi del 1970-avevo 11 anni quando Pelè ascese al Cielo con Burgnich attonito, colloquiò con Dio Padre ed insaccò un goal da leggenda-. Una “Copa” attesa dai torcedores brasileiros come la rivincita,  il sigillo, la riconquista della vetta dopo l’inatteso disastro del 1982. In quell’anno, il 1986, la mia anima verdeamarela aveva potuto godere di alcune autentiche perle musicali, uscite discografiche straordinarie.
Airto Moreira pubblicò AQUI SE PUEDE, un disco realizzato appositamente per il mercato latinoamericano, con musicisti del calibro di Raoul De Souza, Flora Purim, Oscar Castro Neves e altri – brividi all’ascolto del brano SETE SEMENTES, un gioco di Pandeiro di Airto, beleza pura-. Milton Nascimento deliziava le mie serate con A BARCA DOS AMANTES, una gioia sonora per coloro che amano il Brasile, con la chitarra di Ricardo Silveira, il sax di Wayne Shorter e i tamburi di Robertinho Silva; la voce più calda del Brasile, Maria Da Graça Costa Penna Burgos detta Gal Costa, mi obbligò all’acquisto del suo splendido doppio album TODO AMOR QUE HOUVER NESSA VIDA, al pari di Djavan che con il capolavoro FLOR DE LIS placò la mia sete di Samba e Bossa Nova. Per completare il quadro il 1986 vide nascere, per decreto presidenziale, la Fondazione Casa de Jorge Amado, il mio padre spirituale, il mio Gesù, il mio Confucio, il Cielo e la Terra. Dunque tutto faceva ben sperare.
La Seleçao era, ancora una volta, molto competitiva ed ancora una volta giunse senza sconfitte alla prova decisiva contro la Francia. Zico era sofferente ed affrontò la competizione con il ginocchio destro in disordine a causa di un’entrata assassina di un viscido cileno rimediata in amichevole e quel 21 giugno 1986 non parti’ titolare. Ma non ero preoccupato, l’essenza del Futebol Bailado era degnamente rappresentata da artisti del calibro di Socrates, Edinho, Oscar…
Quella sera ero di turno in piscina, lavoravo, infatti, presso il Centro Sportivo Robur et Fides di Varese come istruttore di nuoto ed assistente bagnante. La presenza in vasca stile bay watch non mi impedi’ di piazzare il televisore e di entrare, come sempre, “in campo” con i ragazzi. Vidi il goal di Careca ed il pareggio francese, assistetti al naturale e genetico “dominio brasileiro” e poi, finalmente, all’ingresso in campo di Zico in luogo di Luiz Antonio Correa Da Costa detto Muller (serpe a sonagli, traditore, infame quattro anni dopo, ma questa è un’altra storia…). Il Catechismo ci insegna che Gesù compiva miracoli, guariva i malati, curava gli storpi. Il Vangelo verdeoro ci ricorda che Zico toccò il primo pallone della partita smarcando il possente Edinho Nazareth Filho davanti al portiere transalpino che lo travolse. Rigore! Chiedo perdono a tutti i miei fratelli di Seleçao. Lo confesso. Fui io a provocare l’errore di Sua Maestà Zico O Galinho dal dischetto. Nel totale delirio, posseduto come una mae de santo, cavallo di Oxum, fermamente convinto che l’infallibilità di Zico fosse simile a quella del Papa, rivolsi lo sguardo al Cielo e mormorai “Vedi, tuo figlio avrà anche moltiplicato i pani ed i pesci, ma non sarebbe mai stato in grado di eseguire un siffatto passaggio smarcante!!”. La classica “iradiddio” piombò, per causa mia (un incubo ricorrente, non il Purgatorio, non l’Inferno, ma l’obbligo di indossare, per l’eternità, la maglia innominabile) sullo stadio. Il Re del Flamengo calcia il rigore stile Armando della canzone di Jannacci e si va ai supplementari. Nulla da fare. Ci si gioca il passaggio del turno ai rigori. Ho un vago ricordo di ciò che accadde quando, dopo gli errori di Socrates e Julio Cesar, il francese Fernandez calciò la palla contro il palo,  colpi’ la schiena di Carlos ed entrò in porta. Ricordo solo che, il giorno dopo, mi ritrovai in Direzione a causa delle lamentele di un cliente che sosteneva di essere stato spinto in acqua con accappatoio, ciabatte e borsa per avere esultato all’eliminazione del Brasile.
E’ vergognoso come si possa ribaltare i fatti, girare e rigirare a piacimento la verità. E’ necessario essere precisi per non incorrere in errori temporali o, peggio, giustificare dimenticanze. PRIMA spinsi in acqua il bagnante cialtrone, infedele e bestemmiatore , POI gli presi a calci la borsa che lo raggiunse, ciabatte comprese, mentre una voce cupa e cavernosa,di certo ispirata da Exu, gli urlava “E ora vatti a mangiare il caprice de dieux, pirla!”

Marco Caccianiga