Come contro l’Aosta, prima dell’amichevole del Varese contro l’Aygreville il direttore sportivo Gabriele Ambrosetti si è concesso alla stampa rivelando dettagli importanti sul calciomercato.
“Novità? Nei prossimi giorni ufficializzeremo Martino Borghese, mentre martedì ho l‘incontro decisivo per Stefan Simic. Il primo, che arriverà con l’aiuto economico fondamentale dello Spezia, si è detto molto entusiasta di sposare la nostra causa, tanto da rifiutare la corte di altre squadre come Trapani o Avellino. Per quanto riguarda il secondo, invece, abbiamo avuto la meglio su una grande del calcio mondiale come il Borussia Dortmund che per il cartellino intero del giocatore aveva messo sul piatto una grande quantità di soldi. Entrambi arriveranno in prestito”.
Prima Tamas, poi Simic; prosegue il rapporto con il Milan. C’è tanta credibilità intorno al Varese.
“Il merito non è mio. Il merito è tutto della società che, nonostante tutto quello che abbiamo vissuto, ha mantenuto intatti i propri valori, gli stessi che i nostri allenatori, fin dalle giovanili biancorosse, cercano di insinuare nella testa dei ragazzi che indossano la nostra maglia”.
Per quanto riguarda le uscite, invece, non ci sono movimenti, anche se il periodo di spending review costringerà la squadra biancorossa a rinunciare a qualche elemento. Chi? Il DS Ambrosetti ci tiene a specificare di non aver mai fatto nomi, anche se, guardando la rosa, il Varese potrà rinunciare ad un centrocampista, un esterno (Di Roberto) e ad un attaccante (Lupoli?). Se non ci sarà alcuna partenza, verranno trovate altre soluzioni (spalmatura dell’ingaggio) nel rispetto dei contratti e della volontà dei giocatori.
Sul capitolo Blasi, nome molto caldo del mercato biancorosso, Ambrosetti è irremovibile. “Manuele non si tocca!”
Chi sicuramente saluterà, sarà Cristiano Rossi che, con ogni probabilità, sarà spedito in prestito alla Carrarese. In questo modo potrà crescere per poi tornare a Varese ed essere rivalutato il prossimo anno, esattamente come quanto successo con Miracoli quest’anno.
Marco Gandini