Calcio e cibo, due grandi tradizioni del nostro paese. Perché non metterle insieme? C’è chi non solo ci ha pensato, ma è anche riuscito a farlo attraverso diversi mezzi, usando da un lato internet, mettendo in piedi il sito Italiafoodballclub.it, e dall’altro il canale più classico delle pubblicazioni con il libro dal titolo Italia Foodball Club.
Food-ball appunto, un gioco di parole praticamente geniale. Il tutto è stato realizzato da Vito Romaniello (nella foto in alto in compagnia di Cerci), direttore di Agr, e dalla sua macchina organizzativa. A fargli venire l’idea è stato il collega di Mediaset Graziano Cesari: “Un giorno mi ha detto – racconta Romaniello – che è a tavola che nascono le idee migliori. E ripensanodici mi è venuto in mente che molti aspetti particolari e intimi di alcuni personaggi da me intervistati in passato li ho scoperti proprio a tavola. Mentre si mangia si entra in confidenza e ci si lascia andare. Quante volte, davanti ad un buon piatto, mi è stato detto ‘mi raccomando questo non scriverlo’. Inoltre – aggiunge – giocatori molto timidi come Immobile, Cerci e Kurtic, si sono aperti più volentieri”.
Nella pubblicazione, Romaniello ripercorre la storia della civiltà italiana e la sua tradizione legata al cibo e al calcio, puntando l’attenzione sui club che hanno lasciato un segno nella storia della propria regione con l’approdo in Serie A. Essendo uno storico del calcio, Romaniello non ha faticato a ripercorrere la storia calcistica, mentre ha dovuto studiare la cucina nostrana scoprendo piatti che non conosceva.
Non mancano gli aneddoti: “Ci sono tre regioni in Italia che non hanno mai avuto squadre in Serie A. Il valdostano Pellissier mi ha raccontato di essere orgoglioso di aver raggiunto la Nazionale italiana. Pavoletti ha scoperto con piacere la cucina lombarda. Immobile, campano, ama gli arrosticini tipici dell’Abruzzo”.
Giocando a calcio e sedendosi a tavola vengono fuori le passioni, il nostro amico Vito le ha raccolte e pubblicate. Da segnalare che il testo è anche in lingua inglese, cosa che può essere molto utile in vista dell’Expo. Mangiare e giocare a pallone, i due pilastri italiani: come dargli torto?
Elisa Cascioli