No, non è solo un’impressione dovuta all’ultima vittoria contro Venezia.
In casa Cimberio l’aria che si respira è decisamente leggera, altro che crisi o complotti o chissà quale altra invenzione.
Basta venire al PalaWhirlpool durante una seduta d’allenamento per rendersene conto: sorrisi, intesa, complimenti, consigli; anche rimproveri, perché no. Alla fine anche quelle servono.
E allora succede che anche una banalissima seduta del martedì diventi una panoramica dell’ottimo momento che Varese sta attraversando. E non lo diciamo noi che siamo autentici ottimisti; lo dicono gli ultimi risultati, le recenti (buone) prestazioni anche nelle sconfitte. È qui e così che si capisce quanto e come questo sport si sia infiltrato nelle vene di una Città che vede nel palazzetto il proprio templio, nel parquet la propria terra promessa.
La strada per i playoff è questa.
Saranno le super-schiacciate di Johnson, le triple telecomandate dei vari Clark, Polonara, Ere o Sakota, la voglia di non perdere di De Nicolao e Mei (vero, nemmeno in allenamento), gli insegnamenti che ascoltano attenti Testa, Balanzoni ed Affia, l’energia di Rush e Banks; saranno solo banali supposizioni, ma questo è il basket a Varese, ed ogni singolo cittadino deve esserne fiero.
Per il resto, l’allenamento è stato, come di consueto, positivo. La parte atletica svolta da Armenise è stata eseguita anche da Marko Scekic che però poi ha evitato la parte con la palla lavorando a bordocampo seguito dal preparatore atletico. Il resto del gruppo, invece, ha dato vita a quei duelli che poi i giocatori si troveranno di fronte nel corso delle partite: 1vs1, 3vs3, 5vs5, tiri liberi, tiri da 3, tiri nell’area.
La strada per i playoff, del resto, passa anche da queste cose.

Marco Gandini