“Contro Cantù abbiamo giocato una grande partita, ma quella contro Pesaro è una gara altrettanto importante e diversa”.

A parlare è Dawan Robinson, capitano della Openjobmetis Varese, chiamato a presentare la seconda partita di campionato della compagine biancorossa dopo l’esordio indimenticabile contro Cantù di domenica scorsaOpenjobmetis Varese-Acqua Vitasnella Cantù. Robinson supera Johnson-Odom

“Dovremo essere pronti a giocare una partita diversa -ha continuato poi il playmaker originario di Philadelphia-, perché non siamo nelle condizioni di sottovalutare nessuno. Sappiamo cosa è la sconfitta perché ne abbiamo subite tante in precampionato. Contro Cantù però abbiamo assaporato la vittoria e vogliamo continuare su questa strada tenendo alta la concentrazione”.

Il derby è stata una grande partita. Come l’avete vissuta?
“Fino a due settimane prima pensavamo che la rivalità fosse dovuta alle due sconfitte in precampionato; per cui il nostro desiderio di ‘vendetta’ era legato solo ed esclusivamente a quello. Nella settimana precedente, però, abbiamo sentito l’alzarsi della tensione con le persone in strada o al supermercato che ci ricordavano l’importanza della partita. Quando siamo usciti sul campo e abbiamo visto sugli spalti tutta quella gente, abbiamo capito l’atmosfera. L’importanza di averla vinta? Effettivamente ci ha tolto un peso visto le sconfitte in preseason, ma siamo consapevoli del fatto che una sconfitta o una brutta prestazione potrebbe cancellare tutto”.

Cosa ti aspetti dalla gara contro Pesaro?
“Sappiamo che in Italia c’è tantissimo equilibrio, quindi dobbiamo giocare sempre al massimo. Una squadra non deve pensare di migliorarsi in previsione dell’avversario. Una squadra è forte quando migliora dando il 100% in allenamento e durante le partite pensando di giocare sempre contro squadre di NBA. Pesaro è la peggiore avversaria che posiamo trovare; è composta da giovani volenterosi di mettersi in mostra. Dal punto di vista delle motivazioni daranno il massimo”.

E su Pozzecco?
“È un tipo molto particolare, ma ci da il 100% sotto ogni punto di vista e il fatto di essere stato un giocatore lo facilita enormemente soprattutto quando abbiamo momenti alti e bassi. Noi giochiamo per lui, perché sappiamo tutto l’amore che ci trasmette. Durante il precampionato lo abbiamo visto triste per via delle sconfitte e a noi questa cosa non ci piaceva per niente. Tutto ciò che facciamo lo facciamo per lui”.

Marco Gandini