L’All Star Game di basket in carrozzina in programma domani mattina alle 10.30 al  PalaWhirlpool vedrà in campo la nazionale azzurra a pochi mesi dal campionato del mondo in Corea del Sud. Per il CT azzurro Dionigi Cappelletti (nella foto C. Cecchin con il presidente dell’Hadicap Sport Carlo Marinello) sotto è un primo test indicativo di fronte ad avversari di tutto rispetto guidati dalla panchina dal collega e “concittadino” Malik  Abes tecnico campione d’Italia in carica con la Briantea 84 Cantù. Ancor prima di giocare i protagonisti dell’All Star Game con in testa gli organizzatori dell’Handicap Sport Cimberio, Pallacanestro Varese e Consorzio Varese nel Cuore hanno già vinto realizzando per la prima volta a Varese un evento che prima di tutto è una grande opportunità per promuovere il basket in carrozzina nell’anno del ritorno in serie A e del trentennale dell’Handicap Sport Varese.
Cappelletti tanta roba?
“Sottoscrivo tutto quanto ha detto in merito al significato della partita di domani – risponde il CT – Voglio fare i camplimenti all’Handicap Sport per quanto ha fatto nei sui trent’anni di attività, per il suo arrivo in serie A e per questo impegno organizzativo che porta l’All Star Game in una città innamorata del basket come Varese. Ovviamente andremo in campo per vincere perché lo sport è questo, la vita è questa. Anche se si tratta di una festa abbiamo il dovere di dare il massimo per il rispetto che dobbiamo agli organizzatori e a chi verrà a vederci soprattutto ora che sappiamo della presenza di tanti giovani e studenti”.
Da quando è tornata all’agonismo l’Handicap Sport Varese ha saputo conquistare in fretta l’affetto e la considerazione del pubblico varesino affamato di basket ma a digiuno di quello giocato da seduti. Nella palestra di Valle Olona nella scorsa stagione e nel palazzetto di Malnate quest’anno c’era sempre un gran pubblico. Certo non lo si può confrontare con quello dei vicini di casa e suoi concittadini della Briantea che porta sul petto il tricolore ma per l’Handicap Sport e Varese è una grande conquista.
“Io penso che persone intelligenti e dirigenti competenti come stanno dimostrando di essere quelli di Varese considerino quello la Briantea un modello e uno stimolo per crescere, non un motivo di confronto. Entrambe le società con la loro storia e il loro impegno nella promozione fanno bene al nostro movimento. Abbiamo un gran bisogno di reclutare i giovani e di un salto di qualità dei giocatori italiani ai quali chiediamo un impegno se non professionistico almeno professionale. Guardando gli altri Paesi dobbiamo necessariamente stare molte più ore in palestra. A noi tecnici il compito di motivare i giovani con argomenti e stimoli giusti. La regola che obbliga le squadre di serie A ad avere almeno un giocatore italiano è un primo mattoncino. Siamo solo all’inizio ma convinti di essere sulla strada giusta”.
Per una basket in piedi che resta a casa c’è un basket in carrozzina che va ai mondiali…
“Pianigiani e la sua sua squadra meritavano di andare al mondiale ma come insegna il proverbio non sempre le ciambelle vengono con il buco. Noi siamo contenti di andare in Corea perché ce lo siamo guadagnato sul campo con grande determinazione e altrettanta ne stiamo mettendo avvicinandoci al torneo. E’ difficile avere un obiettivo perché molto dipenderà dagli accoppiamenti. Alla mia squadra chiedo di confermare quanto ha messo in mostra psicologicamente motivata, al meglio della condizione fisica, non mollando mai e puntando sempre al massimo risultato”.
A domani! Ora 10.30 al PalaWhirlpool.

RB