Sfumate in extremis le vittorie contro Reggio Emilia e Venezia, questa sera la Openjobmetis Varese affronta la Dolomiti Energia Trento con l’obiettivo di tornare ad assaporare la vittoria. Se per il maggiore campionato italiano di basket il nome di Trento è una novità (prima apparizione assoluta in Serie A), non lo è per coach Pozzecco, sconfitto con un secco 3-0 nella serie finale di playoff lo scorso anno. L’indiscutibile ascesa del club bianconero nel panorama cestistico nasce dal binomio società-allenatore, formula vincente capace di gettare basi più che solide con la partecipazione attiva dei propri sostenitori (riuniti nell’Associazione Trust Aquila volta all’acquisizione di parte di quote societarie) e di raggiungere traguardi di primissimo livello sul campo grazie a Maurizio Buscaglia. Il coach barese, alla nona stagione in trentino (2003-2007 e poi dal 2010), può contare sulla riconferma del nucleo italiano autore della cavalcata trionfale dello scorso campionato. I playmaker Andres “Toto” Forray (5pt in 25’) e Marco Spanghero (4.5pt in 14.3’) sono infatti due degli elementi di un gruppo rodato in grado di garantire solidità e costante maturazione. Al loro fianco l’ala-centro Filippo Baldi Rossi (classe ’91, 4.3pt in 18.5’, 3.4 rimb. e un discreto tiro da fuori) e il Nazionale Davide Pascolo (10.8pt, 25’, 53% da 2 e quasi 8 rimb. di media), ala di 203cm del 1990 arrivato a diventare un fattore in termini di punti e intensità, conteso da molte squadre in estate. Tutto nuovo il reparto USA dopo la partenza di Brandon Triche (cercato da Varese, poi finito a Roma): Keaton Grant, Jamarr Sanders, Tony Mitchell, Josh Owens e Isaiah Armwood sono chiamati a dare talento, fisicità e imprevedibilità alla squadra trentina. Grant (guardia da 5.8pt in 19’ e 4 rimb.) la scorsa stagione è stato il quarto miglior realizzatore della Bundesliga a 15,6 di media; Sanders (10pt in 26’ con il 52% da 2 conditi da 3.1 rimb. e 2.8 assist), è atletico e conosce il nostro basket avendo giocato a Veroli in Gold; Mitchell (23.3pt in 33’, 4.6 rimb. e 3 assist) è la classica “macchina da canestri”. Chiudono la “rassegna” a stelle e strisce la coppia di lunghi Owens (10.8pt e 4.5 rimb. e tanta energia) ex Hapoel, e Armwood (1pt in 4’ ma 12pt+8 rimb. al college), rookie alla prima esperienza professionistica. Spazio infine anche per Diego Flaccadori, talentuoso play/guardia che ha ben impressionato nel recente Europeo U18 di Konya in Turchia.

Davide Riva