Dopo tre successi la Openjobmetis è alla ricerca del poker. Quale occasione migliore della gara casalinga di Santo Stefano contro Sassari? Impresa complicata ma non per questa impossibile per una squadra come quella biancorossa che sta vivendo un periodo felice dopo le difficoltà delle sei sconfitte consecutive.

«Sassari è una delle più belle realtà del campionato -racconta l’ex di turno Ugo Ducarello-, non solo di questo ultimo periodo, ma degli ultimi anni. È una squadra ambiziosa allenata dall’allenatore più bravo che può contare su tanti giocatori fortissimi che possono decidere le partite in ogni momento. Mi riferisco, solo per citarne alcuni, a Logan, Lawal, Sanders, Brooks, Dyson. Il Banco di Sardegna però non è solo questo; è anche composto da uno zoccolo importante di italiani che riesce sempre a dare il suo prezioso contributo. È una compagine che ama giocare a ritmo elevato in entrambe le fasi; sanno tirare da 3, ma anche attaccare il ferro. In difesa si chiudono con aggressività e raddoppi. Cosa provo? Personalmente sono enormemente emozionato; ho trascorso a Sassari quattro anni indimenticabili che porterò sempre con me. Spero che ne esca una partita bella e combattuta».10.Cremona-Openjobmetis Varese. Ducarello incita i biancorossi

«Se vogliamo avere la meglio –prosegue il vice di Pozzecco– dobbiamo cercare di limitare le palle perse cercando di essere aggressivi nell’1 contro 1 e limitando gli spazi. In attacco dovremo essere bravi a far circolare tanto la palla con rapidità e precisione».

Società che conosci bene, ma anche con Sacchetti hai condiviso tanti anni insieme
«Non esagero quando dico che Meo è per me un padre. È una persona importante che in 6 anni mi ha insegnato tanto; lo porterò sempre nel cuore. Si fa voler bene perché è una persona umana e vera ma sa farsi anche rispettare. È storia del passato di Varese e so quanto affetto scateni il suo ritorno».

Dal punto di vista del carattere c’è stata una bella reazione della squadra dopo le sei sconfitte consecutive
«A dir la verità la squadra non ha mai staccato la spina. Anche negli insuccessi ha sempre giocato a testa alta portandole tutte fino alla fine. In molti casi siamo stati sfortunati ma dopo il successo di Brindisi abbiamo trovato quell’energia necessaria e che ci voleva per continuare il nostro percorso. Da non sottovalutare l’ultima gara a Caserta che era molto difficile ma che abbiamo costruito in maniera cinica ed intelligente. Il black out del terzo quarto? È successo qualcosa dopo l’espulsione di Ivanov che ha scatenato il loro pubblico dando forza alla Pasta Reggia. Di nostro abbiamo commesso qualche ingenuità che ci ha fatto innervosire. Dobbiamo imparare ad essere furbi e capire che quando il gioco si fa duro i duri cominciano a giocare».

Marco Gandini