Oggi e domani, sabato 15 novembre, a Solbiate Olona (Varese) si terrà il XXIII Convegno dell’Associazione Italiana Medici del Ciclismo dal titolo «Ciclismo e fatica. Le condizioni climatiche avverse» che l’Assocorridori attende con interesse e curiosità.
Presso il Centro Congressi dell’Hotel Le Robinie (via per Busto Arsizio, 9 Solbiate Olona) il consiglio direttivo dell’AIMEC si riunirà sotto la guida del presidente Roberto Corsetti per affrontare un tema già in passato sollevato dal presidente ACCPI Cristian Salvato, che non mancherà all’appuntamento insieme al segretario generale ACCPI Federico Scaglia.
Nella giornata di venerdì si susseguiranno tre sessioni e diverse relazioni. La prima sessione, moderata dal Dott. Daniele Tarsi, e dal titolo “Nuovi orizzonti scientifici sulla fatica e le condizioni climatiche difficili nell’ambito della valutazione funzionale e della programmazione dell’allenamento” proporrà due relazioni. Alla prima, “Effetto dell’ambiente caldo-umido sulla performance del ciclista” del professor Andrea Morelli, farà seguito la lettura magistrale del Professor Pietro Enrico di Prampero, fisiologo di fama internazionale, dal titolo “Il tempio delle massime velocità assolute su veicoli a propulsione umana”.
La seconda sessione del Convegno intitolata “UCI, WADA, UEC, FFC, MPCC: nuove normative e utili strumenti per la tutela della salute e la lotta al doping” e moderata dal Dott. Gaetano Daniele, contemplerà due relazioni molto attese, quella del Dott. Mario Zorzoli, “La tutela della salute e la prevenzione del doping nel ciclismo del presente e del futuro: normative vigenti in ambito internazionale e ipotesi future. Novità del Codice WADA 2014”; e quella del Dott. Armand Megret intitolata “La tutela della salute e la lotta al doping nel ciclismo europeo. Le linee direttive della Federazione Francese del Ciclismo, della UEC e del MPCC”.
La terza ed ultima sessione della prima giornata di lavori sarà intitolata “Ciclismo agonistico, fatica ed ambienti climatici estremi” e moderata dal Dott. Alberto Pietra. Saranno presentate tre relazioni e, in particolare: “Modulare la fatica nella prestazione di endurance condotta in condizioni ambientali estreme con nutrizione e integrazione” del Dott. Alberto Bargossi; “Monitoraggio BIVA dell’idratazione corporea e della richiesta metabolica durante una competizione faticosa come il Giro d’Italia” del Dott. Luca Pollastri e infine “Strategie psicologiche per fronteggiare la fatica e la percezione dello sforzo in condizioni climatiche estreme” esposta dal Dott. Mirco Mazzoli.
Sabato i lavori proseguiranno con la quarta sessione, aperta da Corsetti e Salvato, dal titolo: “I possibili rischi della pratica del ciclismo agonistico in condizioni climatiche estreme”. Le tre relazioni che i partecipanti potranno udire saranno in successione: “Introduzione scientifica e analisi delle normative vigenti in altre discipline sportive” a cura del dottor Mario Zorzoli, “Ciclismo nel caldo: possibili rischi legati alle temperature e alla umidità molto elevate” del Dott. Sebastien Racinais e, infine, “Ciclismo nel freddo: possibili rischi legati alle temperature molto basse” proposta dal Dott. Federico Schena.
A seguire la tavola rotonda ACCPI-AIMEC intitolata «Strategie per ridurre i rischi delle condizioni climatiche estreme. “Impraticabilità di campo” anche nel ciclismo?», che sarà moderata dal direttore di tuttoBICI e tuttobiciweb.it Pier Augusto Stagi. Alla discussione prenderanno parte, oltre a Salvato e Scaglia, il presidente del CPA Gianni Bugno, i corridori professionisti Ivan Basso, Mauro Da Dalto, Luca Paolini e Filippo Pozzato, il giudice di gara di categoria internazionale Mirco Monti, il direttore sportivo Alberto Volpi e i tre relatori del mattino ossia Zorzoli, Racinais, Schena.
Dopo l’interessante dibattito chiuderà il convegno la quinta ed ultima sessione moderata dal Dott. Antonio Angelucci dal titolo “Il ciclismo agonistico a livello amatoriale”. Le due relazioni della sessione saranno presentate dall’inviato de Il Corriere della Sera Marco Bonarrigo, “L’agonismo come patologia. Usi, costumi (e abusi) del ciclismo amatoriale italiano” e dall’avvocato Gianluca Santilli, responsabile nazionale della Settore Amatoriale della Federazione Ciclistica Italiana, “Etica contro doping nel ciclismo amatoriale: una sfida da vincere”.
Sergio Gianoli