Potrebbe andare peggio alla Pro Patria? Beh, potrebbe piovere. E invece, meteo avverso a parte, i biancoblu salvano la pellaccia nonostante il cliente più antipatico del momento e cioè quella FeralpiSalò che con tre vittorie in striscia e 6 su 7 in casa dà la sensazione di scoppiare di salute. Tutto all’opposto dei tigrotti con ampie ferite da leccarsi dopo le due scoppolone allo “Speroni”. Monza ne colpisce uno (il ribelle D’Errico) per educarne 28, escludendo dalla gita sul lago l’ex Barletta nella speranza che la purga serva da ammonimento alla truppa. Sulla scacchiera tattica si torna al 4-3-3 con Cannoni falso delantero. Pronostico chiuso? Il cuore conosce ragioni che la ragione ignora e infatti al “Lino Turina” la Pro pesca il jolly dopo una gara di rigidissima disciplina. La residua sofferenza del finale rende il pareggio più goloso.
93′ sulla sirena Giorno sfiora il colpaccio. Punto meritato che scaccia momentaneamente i fantasmi della crisi nera.
90′ saranno 3′ di recupero. La Pro soffre sulle barricate a caccia del punto.
81′ Romero di testa su corner costringe Melillo alla paratissima. Monza corre ai ripari mettendo Zaro per Candido.
80′ entra anche Terrani per Cannoni mentre Scienza si gioca la carta Abbruscato.
73′ Tantardini guadagna l’angolo. Spinge la Feralpi con poca lucidità. Incessante il sostegno della curva biancoblu mentre ha smesso di piovere. In tribuna spicca un tifoso locale “en travesti” con tanto di cartello “ucci, ucci, sento odor di Ranellucci”. Commento superfluo.
70′ primo cambio per Monza che getta nella mischia Giorno per Arati.
67′ Gulin testa gli artigli di Melillo. Sul corner Romero gira di testa ad un palmo dall’incrocio.
64′ comincia a soffrire la Pro. Pressione peraltro soffice.
60′ minella di Bovi che non centra la porta di niente.
55′ ammonito Cannataro. La gara diventa scorbutica.
50′ Monza manda a scaldarsi Giorno: sarà lui il primo cambio? Dopo la prima frazione sorniona la Feralpi cerca di pungere. Comunicati gli spettatori: 500 un po’ tirati.
Si riparte senza cambi. Il campo tiene, la Pro ci prova.
45′ si chiude senza recupero. Buona frazione per la Pro che al momento salva la ghirba: 0-0.
43′ show di Romero che prende la moto doppiando Taino e scaricando il destro messo in corner da Melillo.
40′ pioggia sempre più insistente e match sempre meno avvincente.
30′ Romero sfiora il bersaglio grosso in estirada su suggerimento di Tantardini. Si infiamma la gara.
28′ occasionissima per la Pro: Bovi in campo aperto manda alto dai 16 metri.
26′ ammonito anche Pinardi. Sul ribaltamento ruzzolone di Taino che libera Romero il cui cross viene spedito alto dall “cilena” di Cavion.
22′ Fabris primo ammonito della gara. Pro sinuosa nella manovra, Feralpi sorniona.
18′ buona opportunità per la Pro con Serafini chiuso al momento dello sparo.
17′ errore in uscita da Anderson: Tantardini scarica il destro messo in angolo da Botturi.
12′ sugli sviluppi di un calcio di punizione, Anderson conclude debolmente verso Branduani. Gara equilibrata a ritmi blandi, Feralpi poco incisiva.
2′ primo corner per la Pro Patria senza esito.
Si comincia con la conferma del 4-3-3 con Cannataro al centro del terzetto di centrocampo. Per Lamorte scelta tecnica che sembra parente stretta di quella di D’Errico. Almeno 50 i tifosi tigrotti nel settore ospiti.
Pioggia battente e pochi intimi al “Lino Turina”: la Pro cerca di sfatare il tabù Salò dovendo rinunciare anche a Lamorte, presente a sorpresa in tribuna accanto a Romeo e al DG Antonelli. Come anticipato dovrebbe essere 4-3-3 con Cannataro in mediana e Cannoni a schermare l’attacco. Grande enfasi da parte dello speaker che snocciola la squadra con perentorio annuncio: “Forti come l’acciaio e grandi come il nostro lago”.
FeralpiSalò (4-3-3): Branduani; Tantardini, Leonarduzzi, Ranellucci, Belfasti (dal 70′ Broli); Fabris, Pinardi, Cavion (dall’80’ Abbruscato); Bracaletti, Romero, Zamparo (dal 57′ Gulin). A disposizione: Proietti Gaffi, Carboni, Lonardi, Zerbo. Allenatore: Beppe Scienza.
Pro Patria (4-3-3): Melillo; Guglielmotti, Anderson, Botturi, Taino; Cannataro, Arati (dal 70′ Giorno), Bovi; Cannoni (dall’80’ Terrani), Serafini, Candido (dall’82’ Zaro). A disposizione: Perilli, Panizzi, Casantini, Moscati. Allenatore: Aldo Monza.
Arbitro: Riccardo Panarese di Lecce (Mauro / Cipressa)
Ammoniti: Fabris (F), Pinardi (F), Cannataro (PP), Belfasti (F), Guglielmotti (PP), Taino (PP), Gulin (F), Bracaletti Angoli: 7-5 Recupero: 0′ pt / 3′ st
Giovanni Castiglioni