Nella finale, che avrà inizio sabato sera con gara-1, saranno Unendo Yamamay Busto Arsizio e Rebecchi Nordmeccanica Piacenza a contendersi lo scudetto, le due squadre che si sono aggiudicate il tricolore negli ultimi due anni. Grande intenditore e esperto allenatore di pallavolo femminile è Giuseppe Bosetti, ex coach anche della nazionale italiana e ora da anni alla guida delle formazioni giovanili del Progetto Volley Orago, società che primeggia a livello nazionale.
Bosetti GiuseppeA che playoff ha assistito fino ad ora?
“Sono stati tutti match poco aperti e in cui ha prevalso chiaramente una compagine. Soltanto gara-2 tra Busto e Conegliano si può dire che sia stata più equilibrata e non a caso si è decisa al tie-break. Credo che siano arrivate in finale le due squadre che hanno giocato meglio nella post season:  Piacenza, che ha vinto senza troppi patemi contro Urbino e Novara, e Busto, che ha avuto il merito di eliminare prima la terza e poi la secondo in classifica. Va tenuto conto che la graduatoria alla fine della stagione regolare era davvero corta per quanto riguarda le posizioni dalla terza alla sesta e secondo me non è stata lo specchio dei reali valori dimostrati in campo, ma piuttosto di situazioni particolari che si sono create all’interno delle singole squadre. Ciò non toglie però il merito a Busto Arsizio di essere riuscita a scalzare due ossi duri come Bergamo e Conegliano”.
Come ha visto la Unendo Yamamay?
“Ha trovato la sua identità al momento giusto; bisognava avere pazienza, far maturare i meccanismi e infatti ora che ha trovato il giusto equilibrio ha raggiunto la finale. Piacenza, d’altro canto, ha giocato ad alti livelli tutto il campionato, a parte un periodo di difficoltà alla fine del girone di andata in cui ha perso due partite, di cui una a Busto, ed è stata eliminata dallo Zurigo in Champions League”.
Che finale si aspetta ora? Piacenza è davvero favorita?
“Penso che nelle finali non ci sia mai una evidente favorita. Nelle finali c’è infatti sempre una carica tale da permettere a chiunque di avere la meglio sull’altra squadra. Mi aspetto un confronto combattuto e molto tirato”.
A Busto ora l’entusiasmo è alle stelle sia tra le atlete, sia tra i tifosi. Questo aspetto potrà influire in qualche modo nella corsa verso lo scudetto?
“Sinceramente ritengo che Piacenza abbia giocatrici esperte che non si faranno sorprendere dall’incredibile entusiasmo delle biancorosse. Sono sicuro che prevarranno più gli aspetti tecnici piuttosto che quelli mentali. In una finale entrambe le sfidanti hanno da gestire l’aspetto emotivo e la carica agonistica, ma alla fine prevale sempre chi fa la pallavolo migliore”.
Qual è secondo lei la chiave di lettura di questa finale scudetto?
“Busto e Piacenza dovranno cercare di sfruttare i punti deboli avversari che sono davvero pochi. Sono certo che finalmente vedremo delle belle partite, migliori di quelle a cui siamo stati abituati recentemente; il livello della pallavolo italiana si è abbassato di molto da quando le società non possono più permettersi grandi nomi”.
Osasco Caterina BosettiSe sua figlia Lucia si giocherà lo scudetto con la maglia di Piacenza, in Brasile Caterina è stata eliminata in semifinale con il suo Osasco.
“Caterina e l’Osasco hanno disputato una stagione sopra le righe; basti pensare che Osasco ha chiuso il campionato regolare con sole vittorie. Purtroppo poi è stato eliminato in una semifinale a dir poco rocambolesca dal Sesi San Paolo, in cui l’Osasco non ha saputo sfruttare ben otto match ball a disposizione. L’annata di Caterina però non è ancora conclusa perché dal 7 all’11 maggio con l’Osasco sarà a Zurigo a giocare il mondiale per club”.
Cosa può dire riguardo al futuro di Caterina? Tornerà a giocare in Italia?
“Mi piacerebbe che stesse in Brasile un altro anno, ma sarà lei a scegliere cosa fare dopo la fase finale del mondiale per club. Ogni decisione è rimandata a dopo quell’appuntamento”.

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 Laura Paganini
(foto di Fabio Averna http://www.volleybusto.com/)