CECCO: Beppe, sono giorni cupi per noi che amiamo lo sport di Varese…
BEPPE: eh sì, bisogna ammetterlo, giorni davvero grami…
CECCO: il Varese rischia di non iscriversi al campionato di serie B, la Pallacanestro Varese perde lo sponsor principale dopo sette anni… C’è di che piangere, altro che balle…
BEPPE: sono d’accordo ma noi siamo solo spettatori, non possiamo che prendere atto e, per chi è credente, accendere un cero alla Madonna e pregare…
CECCO: io sono rimasto basito quando ho letto i resoconti della conferenza stampa in cui Nicola Laurenza ha annunciato le difficoltà e quel deficit mostruoso… Tu che ne dici?
BEPPE: dico quello che Guido Borghi ha detto di sé a proposito della Varesina e dell’ippodromo delle Bettole: “A vess tropp bun se passa de cujun” (e magari dei cavalli parliamo dopo). E Laurenza per me è stato troppo buono, troppo ingenuo. In fondo l’ha anche ammesso con sincerità e candore quando ha parlato del suo rapporto con Antonio Rosati, che credeva gli fosse amico e che invece gli ha rifilato una bella “sola”, visto che gli ha ceduto una società con più di otto milioni di debiti, nascosti ma neanche tanto.
CECCO: Laurenza ha parlato di 9,5 milioni di debiti…
BEPPE: i debiti erano poco meno di 9 milioni di euro quando Laurenza ha rilevato la società, ora sono diventati un po’ di più.
CECCO: però in città e in provincia tutti sapevano che il Varese era un pessimo pagatore e quindi doveva per forza avere dei debiti…
BEPPE: e infatti questo mi stupisce: a Laurenza non è passato per la testa di verificare a fondo la situazione? E’ chiaro che si è fidato ciecamente di Rosati che credeva un amico, invece doveva sapere che quando si tratta di affari e ci sono di mezzo dei quattrini tutti diventano squali. E poi c’è il mistero del rapporto con l’amministratore delegato Montemurro: quando Laurenza ha scoperto il colossale debito, avrebbe dovuto prendere le distanze da chi in fondo aveva gestito tutta quella situazione; invece ha fatto pappa e ciccia per un anno, sino all’ultimo minuto, suscitando interrogativi e malumori in quelle persone che in società volevano e vogliono solo il bene del Varese.
CECCO: e adesso?
BEPPE: adesso la preoccupazione è grande. Laurenza ha fatto professione di ottimismo e anch’io penso che per il 15 luglio riuscirà, con grande fatica e magari con qualche “aiutino”, a reperire le risorse per perfezionare l’iscrizione (ci vogliono 800.000 euro per la fidejussione e altrettanti per saldare dei debiti con l’erario, mica acqua minerale…); ma poi ci saranno necessari altri soldi e in fondo il presidente ha già detto di attendersi nuove difficoltà a settembre, quando dovrà saldare ai tesserati le mensilità di maggio e giugno, con relativi contributi.
CECCO: una faticosa gara a inseguimento in cui il traguardo viene spostato sempre più in là…
BEPPE: proprio così. D’altra parte ogni debito ha un costo e i 7,7 milioni di euro che il Varese deve all’erario e che ha già concordato di rateizzare in cinque anni presuppongono che la società tiri fuori un tot ogni anno che pesa sul bilancio. E’ come lo Stato, gravato da un enorme debito pubblico che gli costa tantissimo in interessi su Bot, Btp e Cct.
CECCO: con questi chiari di luna non si riuscirà di sicuro ad allestire una grande squadra…
BEPPE: esatto. Ci sono innanzitutto i tre punti di penalizzazione, non ancora certificati ma già sicuri, poi siamo già certi che, a meno di un miracolo, non sarà un grande Varese. E tutti sappiamo, lo abbiamo sempre saputo, che una eventuale retrocessione in LegaPro significherebbe la sparizione del calcio biancorosso, perchè verrebbero a mancare quelle risorse garantite dalla Lega di serie B, ora assolutamente vitali.
CECCO: non hai l’impressione che Laurenza abbia fatto il passo più lungo della gamba?
BEPPE: sì, ma col senno di poi. E’ chiaro che se Laurenza avesse rilevato una società “pulita”, senza grossi debiti, avrebbe dovuto fare i conti solo con un moderato deficit di bilancio, assolutamente gestibile da uno con le sue possibilità. Invece… Però è chiaro che Laurenza non può che recitare il mea culpa per essersi fidato di Rosati e di Montemurro, cosa che peraltro ha già fatto con onestà nella conferenza stampa dello scorso 30 giugno. Non dimentichiamo peraltro che Laurenza in questi anni da sponsor prima e poi da padrone della società ha “messo dentro” la bellezza di 5 milioni di euro, mica noccioline, dunque merita il massimo rispetto e la comprensione di tutti. Fermo restando che in affari ci si comporta in un altro modo…
CECCO: che in affari ci si comporta in un altro modo bisognerebbe dirlo a Rosati…
BEPPE: io non faccio affari e non so come ci si comporti. Certo credo che pararsi le chiappe, come si suol dire, sia un atteggiamento doveroso e salutare…
CECCO: Cimberio addio…
BEPPE: ho letto che il cavalier Renzo e suo figlio Roberto saranno sempre vicini alla Pallacanestro Varese, il che significa che non faranno mancare il loro apporto anche senza che il loro marchio figuri come main sponsor. Il che, mi vien da dire, potrebbe addirittura rivelarsi un vantaggio sul piano aritmetico-economico, perchè se la Pallacanestro Varese trova un altro sponsor, nel saldo finale finirebbe col guadagnarci qualcosa. In ogni caso, onore ai Cimberio che hanno sostenuto la Pallacanestro Varese con passione e tante risorse per molti anni: trovarne… Ma il problema principale credo sia rappresentato dal fatto che diversi soci del consorzio “Varese nel cuore” hanno ridotto il loro apporto o addirittura non pagano o lo fanno con ritardo. E allora le risorse, anche quelle sulle quali si faceva conto perchè contrattualizzate, scarseggiano…
CECCO: ma insomma, il Varese non paga, alcuni soci di “Varese nel Cuore” non pagano…
BEPPE: già… Io credo che se non pagassi una mela all’ortolano, dopo un po’ arriverebbo i carabinieri a casa: non mi arresterebbero, questo no, ma mi farebbero un mazzo così… Invece c’è gente che riesce a non pagare cifre astronomiche e circola bella come un fiore, del tutto indisturbata, anzi riverita. Se nasco un’altra volta, giuro che cerco la scuola che insegna come essere disonesti, mi iscrivo, la frequento e voglio diventare il primo della classe…
CECCO: tanto so che non lo faresti…
BEPPE: è proprio su questo che giocano i disonesti, che sono in minoranza rispetto agli onesti ma che condizionano da matti. Pensa all’evasione fiscale: se siamo sommersi dalle tasse è perchè c’è troppa gente che non le paga, è elementare Watson… Va beh, il discorso ci porta lontano e forse non è il caso.
CECCO: alla fine ce la caveremo?
BEPPE: ci spero. Il Varese allestirà una squadretta giovane (con il supporto dei soliti anziani) che, con un po’ di fortuna, potrebbe anche regalarci qualche bel momento di calcio e, alla fine, conquistare la salvezza e, soprattutto, la sopravvivenza. Quanto alla Pallacanestro Varese, è tutta da inventare, visto che De Nicolao se n’è andato, Banks l’ha seguìto e mi sa che anche Polonara farà la valigia. Ci vuole abilità nel costruire una squadra ex novo e ci vuole anche una identica dose di fortuna, come quella che la PV ebbe due anni fa, quando mise insieme gli “Indimenticabili”. Speremm…
CECCO: dovevamo parlare dell’ippodromo…
BEPPE: lo faremo la prossima volta, tanto qui ci saranno novità per tutta l’estate e non mancheranno nuove occasioni di chiacchierare.
CECCO: alla prossima, allora?
BEPPE: naturale, alla prossima!

Cecco&Beppe