CECCO: ah, ma allora è proprio vero che sei di parola…
BEPPE: mi ero riproposto di chiacchierare con te solo in presenza di avvenimenti di qualche spessore ma qui è un rincorrersi continuo di fatti e controfatti…
CECCO: in effetti… prima le dimissioni di Lo Nero dalla carica di amministratore delegato del Varese, poi la Openjobmetis con le sue “pozzeccate”: ce n’è a bizzeffe!
BEPPE: abbiamo solo l’imbarazzo della scelta ma io direi di cominciare dal basket e appunto dalle “pozzeccate”.
CECCO: due giornate di squalifica per ciò che si è visto domenica sera al PalaWhirlpool, pur con tutta la simpatia per il Poz, mi sembrano veramente pochine…
BEPPE: sono d’accordissimo.
CECCO: e infatti se leggi i commenti nel web sono in molti a fare riferimento ai sei mesi di squalifica rifilati ad Hackett come metro di paragone proprio per sostenere la tesi della grande clemenza nei confronti del Poz.
BEPPE: paragone improprio al massimo grado, se vogliamo dirla tutta, perchè si tratta di due “infrazioni” neppure lontanamente paragonabili. Però, pur pesando insieme mele e insalata, sono d’accordo con te: se Hackett viene squalificato per sei mesi per avere “tradito” la Nazionale, tre o quattro giornate a Pozzecco, non tanto per gli insulti agli arbitri ma per avere fomentato in quel modo il pubblico dopo la sua espulsione, sarebbero state una giusta condanna.
CECCO: poi magari finisce che la società fa ricorso, gli tolgono una giornata e tutto finisce a tarallucci e ammenda…
BEPPE: non penso che la Federazione arrivi a tanto, altrimenti vorrebbe dire che davvero tutto è concesso e si scadrebbe nel ridicolo. E non deve essere così. Io ricordo, perchè sono anziano, che tanti anni fa una sceneggiata abbastanza simile costò a Richard Percudani cinque giornate di squalifica e, in pratica, il posto sulla panchina della allora Cagiva. E io infatti mi aspettavo quattro o cinque giornate di squalifica anche per il Poz.
CECCO: al di là di tutto, non è che il Poz sta veramente esagerando?
BEPPE: cominciano a chiederselo in molti. La Pallacanestro Varese lo ha preso perchè convinta che la sua immagine fortissima e così particolare avrebbe giovato soprattutto sotto il profilo economico, sotto forma di spettatori, sponsor e interesse (interesse che poi significa spettatori e sponsor). Ma anche a livello nazionale in molti avevano visto con favore il suo approdo nel massimo campionato proprio perchè un personaggio così dirompente avrebbe potuto giovare all’immagine generale del basket. Però se l’immagine che Pozzecco finisce col trasmettere è quella di un Hulk che si strappa la camicia in diretta televisiva… non va mica tanto bene.
CECCO: almeno vincesse…
BEPPE: già, ai vincitori si perdona sempre tutto, o almeno si perdona molto. Ma la Openjobmetis perde pure…
CECCO: per chiudere l’argomento Pozzecco e riallacciandomi a ciò che hai appena detto, ho letto un bel corsivo di Luca Chiabotti sulla Gazzetta dello Sport in cui in sostanza il giornalista si chiede se le colpe di Pozzecco non siano da condividere con tutti coloro che lo hanno coccolato, appunto a cominciare dai giornalisti per finire coi tifosi non solo della Pallacanestro Varese (perchè il Poz ha molti estimatori e simpatizzanti in tutta Italia).
BEPPE: mah, è un giusto interrogativo ma è un fatto che Gianmarco, pur senza rinunciare ai suoi tratti caratteristici, dovrebbe cercare di darsi una regolata. Io capisco quella tensione che, nel derby con Cantù, mi spiegavo con l’ansia per il debutto. Ma contro Milano non ho visto gli estremi per una chiassata del genere, pur ammettendo la totale inadeguatezza degli arbitri.
CECCO: un altro argomento, quello degli arbitri, che dovremmo affrontare… Ad esempio, meglio quelli di oggi al limite dell’incapacità (parlo dei livelli più elevati, cioè la serie A) o quelli di trenta-quarant’anni fa che sapevano “pilotare”, gestire le partite (parlo di Vitolo, Duranti, Bianchi, Fiorito, Martolini, Teofili, Montella, Filippone, Pinto, Baldini e via dicendo)?
BEPPE: mi sembra di paragonare i politici di oggi e quelli dei primi anni Novanta… Non so, il discorso diventa etico, non più tecnico, e sinceramente, a quest’ora, non ho voglia di affrontarlo. Però è molto interessante. Se non ho capito male, l’interrogativo che ti poni è il seguente: meglio arbitri onesti e incapaci (non sempre incapaci) oppure disonesti (non sempre disonesti) e capaci? Così, d’acchito, ti direi che è meglio la prima ma in qualche occasione sarebbe forse meglio la seconda…
CECCO: va beh, di Pozzecco mi pare che abbiamo parlato anche troppo ma una domanda sulla Openjobmetis te la devo fare: che cosa succede?
BEPPE: succede che ha infilato cinque sconfitte in fila prima delle trasferte a Cremona e a Brindisi: mica male! Secondo me, il problema è che la coperta è corta e ti spiego che cosa, a mio parere, la cosa comporta. La squadra sa di essere deboluccia sotto canestro, dove i due metri di Daniel e l’impegno di Callahan non sempre bastano a tamponare le falle. Così la difesa mira soprattutto a proteggere l’area mentre gli avversari bombardano da tre punti. Milano ha realizzato il 54 per cento da tre punti, tirando 35 volte, Reggio Emilia aveva segnato come Milano 19 canestri dall’arco tirando 44 volte (anche se con tre supplemetari). E se non ricordo male, anche Trento aveva preso il largo nella partita vinta al PalaWhirlpool con un paio di canestri da tre punti.
CECCO: certo che l’assenza di Kangur pesa molto…
BEPPE: sì, pesa molto l’assenza del Kangur che avevamo visto all’inizio di campionato, quando stava bene. Con quel giocatore molte cose sarebbero state diverse.
CECCO: c’è chi maledice i tre tempi supplementari con Reggio Emilia: se Kangur in quella partita non fosse dovuto restare in campo per 53 minuti forse non si sarebbe presentato il problema alla schiena…
BEPPE: a questa tesi credo poco. Uno che ha un’ernia al disco prima o poi deve intervenire per eliminarla. Però se Varese avesse vinto quella partita, forse non ne avrebbe perse altre che invece ha poi perso.
CECCO: andiamo con il calcio…
CECCO: sempre a proposito di voci, circolano quelle di alcuni varesini pronti a subentrare nel caso in cui Laurenza si volesse fare da parte o dovesse farsi da parte.
BEPPE: guarda, a questo genere di voci ormai abbiamo fatto il callo e dico che, nella quasi totalità dei casi, sono solo palle. Se uno vuole prendere il Varese, va da Laurenza e gli fa un’offerta ragionevole; se questa offerta viene respinta poi al massimo vai dai giornali. Li bisogna poi capire le reali intenzioni: visibilità, o interesse reale?
CECCO: Intanto la squadra va alla grande…
BEPPE: eh sì e questo è un grande motivo di rammarico: senza le penalizzazioni, sarebbe in testa alla seconda colonna della classifica, al riparo da qualsiasi rischio retrocessione. E invece…
CECCO: speremm…
BEPPE: speremm che non ci siano altre penalizzazioni, anche se ho l’impressione che la scadenza di novembre sia stata superata solo grazie alla sponsorizzazione della Unendo Energia che avrà subito versato la prima rata. Ora vedremo a dicembre…
CECCO: dimmi che ti farai risentire per quella data…
BEPPE: ma certo, anche perchè quello di metà dicembre sarà davvero uno spartiacque sia per il Varese sia per la Openjobmetis, in campo e fuori. E varrà la pena parlarci sopra. E adesso…
CECCO: lo so, alla prossima?
BEPPE: chiaro, alla prossima!

Cecco&Beppe