Non è stato un risveglio come gli altri quello dei tifosi della Pallacanestro Varese.
Non per coloro che di prima mattina hanno aperto le pagine dedicate al basket della Gazzetta dello Sport e sono stati attratti da un titolone scritto in caratteri cubitali: “Poz torna a casa”.
Il Poz, ovviamente, è Gianmarco Pozzecco; la casa, altrettanto ovviamente, è Varese.
Ed ecco che i sostenitori biancorossi hanno allora cominciato a sognare di rivedere sul parquet del PalaWhirlpool l’idolo indiscusso della Varese della Stella, il condottiero di quella banda di “scalmanati” che, nonostante gli sfavori del pronostico, riuscì ad imporsi al cospetto di tutta l’Italia cestistica, ottenendo un risultato pazzesco e storico. Sul web, i tifosi, si sono scatenati facendo vere e proprie dichiarazioni d’amore nei confronti del Poz che ha evidentemente lasciato un segno profondo nel cuore di tutti.
Ma quante sono le reali possibilità di rivederlo a Varese alla guida della Cimberio?
Se dovessimo guardare il contratto che lo lega a Capo d’Orlando la risposta a questa domanda sarebbe scontata: zero. Il tecnico di Gorizia, infatti, è legato all’Upea fino al 2019. Chiaramente, poi, le forze in ballo sono ben altre. L’amore che l’ex playmaker della Nazionale riserba per la città che lo ha consacrato, non può non essere preso in considerazione; così come la possibilità di allenare una delle squadre più importanti d’Italia in Serie A. Ecco allora che se con l’Orlandina non dovesse riuscire a raggiungere la massima serie (attualmente conduce i quarti playoff contro Barcellona per 2 a 0) potrebbe scatenarsi in lui la voglia di vivere questa grande opportunità in una piazza che lo ha amato, lo ama e lo amerà per sempre indipendentemente dai risultati che otterrebbe alla guida della Pallacanestro Varese. È vero, caratterialmente potrebbe scontrarsi con il Presidente Cecco Vescovi (che comunque da quest’estate si occuperà solo dell’area tecnica), ma è altrettanto vero che i due si completano. Così come si completerebbe, il Poz, con Stefano Bizzozi che, a questo punto, tornerebbe a ricoprire il ruolo di viceallenatore.
Al momento si tratta solo di supposizioni e sicuramente, fino a quando non finiranno i due campionati, nulla si muoverà. Ma una cosa è certa: se son rose, fioriranno.
Marco Gandini