Detto, fatto. Era necessaria una vittoria per mettersi alle spalle una settimana difficile, e puntualmente è arrivata. Nel postpartita, da parte dei tifosi, applausi scroscianti per i propri beniamini e per un Bettinelli acclamato come una superstar. D’altronde, battere una squadra come il Bari non è una cosa da tutti i giorni. Il Varese ce l’ha fatta perché ha saputo osare. “E meno male – sorride Emanuele (a sinistra nella foto a sinistra) -, oggi ho qualche convincimento in più sulla possibile salvezza. È stata un’iniezione di fiducia. Oggi abbiamo fatto benissimo, sinceramente ho visto poca differenza fra Bari e Varese, sembrava che il livello fosse lo stesso”. Come dargli torto. E poi, il fatto che sia arrivata al termine di giorni molto intensi, dà quel sapore in più. “Penso – dice Pietro (a destra nella foto a sinistra)-che sia una giornata di svolta. Sono contento per l’arrivo di Landini: è capace e conosce il calcio. Anche in società si sta compiendo un cambio di rotta e la vittoria è stata meritata, nonché arrivata anche con un po’ di fortuna, che non guasta mai. Abbiamo lottato e corso. Ci sono molte speranze anche sia per la direzione sportiva che per la svolta in società”.
Oggi è andato tutto bene: forse anche la fortuna ha guardato benevolmente i biancorossi, che hanno sempre un po’ sofferto da questo punto di vista. È l’opinione di Alessandro (a destra nella foto a destra): “E’ una vittoria che ci dà morale e che serve alla squadra. È giunto anche il momento di avere un po’ di fortuna, dato che non ne abbiamo sempre avuta. Sono tre punti arrivati con grinta e tenacia. Neto è il solito: ha dato la zampata decisiva alla partita. Menzione d’onore a Bettinelli, che ha isolato il gruppo come doveva fare”.
Al Franco Ossola c’era anche Martinetti (nella foto a sinistra), grande ex. “Il Varese – ha spiegato il centravanti – ha meritato la vittoria più del Bari, giocando meglio per quasi tutta la partita. Ho rivisto con piacere i miei vecchi compagni. La spina dorsale composta da Rea, Corti e Neto è efficacissima, e il mix con i giovani è molto buono. Cosa faccio ora? Ho dovuto smettere per problemi al ginocchio, adesso lavoro con il mio procuratore”. Chiude Andrea (a destra nella foto in alto), che ha anche un pensiero per il nuovo possibile socio straniero: “Il momento era difficile, ma abbiamo giocato bene contro una squadra da A. C’è stata un po’ di paura per il solito secondo tempo difficile, ma in difesa abbiamo tenuto benissimo. Tanta roba, direi. Il pakistano? Se viene e mette i soldi, è ok”. Parole sante.
Luca Mastrorilli