Mauro Dori è un ragazzo sordo di Varese amante dello sport, del teatro, dei sigari toscani nonché gran degustatore di pizza.
La sua storia nasce con lui, 29 anni fa, quando appena venuto al mondo gli venne riscontrata la mancanza del senso dell’udito, esattamente come i suoi genitori, entrambe sordi.
Cresciuto in un ambiente bilingue, l’italiano e la lingua dei segni, frequenta fino ai 19 anni il mondo degli udenti, evitando così di apprendere la sua vera identità, finchè un giorno è suo padre stesso a dargli l’opportunità di avvicinarsi molto di più a questo mondo e a coinvolgerlo nel Gs Ens (Gruppo Sportivo Ente Nazionale Sordi) di cui è vicepresidente, nonché capitano della squadra di calcio a 5 partecipante ad un campionato amatoriale nel gallaratese (composta di soli atleti sordi che sfidano atleti udenti).
ens Mauro DoriAccettai con piacere quest’incarico ed iniziai a cercare ragazzi e ragazze per formare squadre di vari sport – esordisce Mauro – ma mi resi conto in poco tempo che non si trattava di un’impresa semplice. Riscontrai subito la mentalità dei giovani che si vergognavano del loro handicap uditivo, e che preferivano farsi emarginare piuttosto che immergersi in un gruppo di coetanei con le stesse caratteristiche”.
Si prospettava, dunque, un lavoro psicologico non indifferente, ma Mauro non ha mai mollato, riuscendo così a raggruppare circa 30 persone che ancora oggi fanno parte integrante del movimento e che solo grazie a quest’opportunità sono riuscite a mostrarsi realmente per quello che sono.
Facendo un passo indietro e andando a scovare nel passato del Gs Ens Varese, si tratta di un’associazione nata nel 1953, la quale vantava ben undici discipline differenti. Per molti anni è stata una delle società più gloriose dello sport sordo fino a quindici anni fa, quando ha conosciuto un mesto declino. Nonostante ciò il calcio a 5 e il minigolf hanno tenuto duro, ottenendo vittorie a livello regionale e nazionale. Ma due anni fa, quando i collaboratori storici decisero di tirarsi indietro dopo quarant’anni di servizio, non fu affatto semplice coinvolgere giovani per formare il consiglio direttivo, tant’è che prima di ripartire ci fu un anno di stallo.
Nonostante il movimento non perse vita, l’anno di clausura fu un danno non indifferente che portò alla perdita di molti contatti e sponsor.
Due mesi fa ecco il “miracolo”: Cristian Gnodi, giocatore di basket sordo, si fa vivo proprio per dar origine alla squadra di pallacanestro, a cui si aggiunge Giuseppe Iachetti, intenzionato invece alla Mountain Bike. Due sport che vanno quindi ad aggiungersi al Calcio a 5 e allo snowboard/sci.
Qualcosa si muove, dunque, ma c’è ancora moltissimo da fare: aiuti economici su tutti, perché gli sponsor scarseggiano ma i desideri e la volontà di realizzarli sono più vivi che mai.
Ci tengo a ringraziare in particolare due persone ovvero il Presidente gs Ens Nunzio Luigi Puleio ed il consigliere Christian Ciotti, per il supporto e tutti i sacrifici che insieme facciamo”.
Tutto ciò che chiedo – conclude Mauro – è più attenzione da parte degli sponsor e delle autorità. Inoltre vorrei solo che le famiglie lasciassero liberi i propri figli sordi, affinchè io possa aiutarli, perché sono ragazzi che meritano, perché Varese, la nostra città, merita, e perché il mondo stesso deve poter godere a pieno di questi atleti straordinari”.

Mariella Lamonica