Luciano Borgognoni ci ha lasciato la scorsa notte in punta di piedi, senza clamore così com’è stata la sua vita dopo il ritiro dall’attività agonistica.
Classe 1951, nato a Cedrate, rione di Gallarate, Borgognoni è stato uno dei più grandi del ciclismo giovanile tra la fine degli anni sessanta e l’inizio degli anni settanta. 127 le sue vittorie su strada, 67 su pista, corredate da 16 titoli nazionali su pista, dal Campionato del Mondo militari a Parigi e il Campionato del Mondo con il quartetto sulla pista di Varese nel 1971. Nelle categorie giovanili ha vestito le maglie della Cedratese, Velo Club Varese Luigi Ganna, AVC e Passerini prime del passaggio al professionismo nel 1972, a soli ventuno anni. Nella massima serie non ha ottenuto i risultati sperati, otto vittorie, le più importanti le due tappe al Giro d’Italia del 1977, poi l’abbandono dell’attività agonistica alla fine del 1982, dopo avere rappresentato l’Italia per tre volte al Campionato de Mondo su pista. Era rientrato in gruppo
nel 1999 come massaggiatore con il team Lampre, funzione che ha portato avanti fino la 2012. Ci lascia un grande del ciclismo, tanto forte e vincente nelle categorie giovanili, tanto riservato e umile nella vita.

Sergio Gianoli