CECCO: caro Beppe, voglio farti gli auguri più cari e sinceri per un grande 2014!
BEPPE: grazie, ricambio dal più profondo del cuore. E direi di estenderli a tutti coloro che ci seguono con affetto.
CECCO: d’accordissimo! Mi pare però che ultimamente abbiamo diradato un po’ troppo le nostre chiacchierate…
BEPPE: hai ragione, mi sono un po’ impigrito, mi piace stare a casa, in una parola oziare. Poi siamo in pieno inverno, si sta bene al coperto…
CECCO: va beh, va beh, speriamo che il trend cambi di nuovo e che si riesca a stare un po’ più sull’attualità. Ci sono sempre cose delle quali discutere…
BEPPE: certamente. Ma penso anche che se noi non le commentiamo non ci saranno morti né feriti. E se ci saranno morti e feriti, non sarà perchè noi non abbiamo detto la nostra…
CECCO: va beh, con questi presupposti… Senti, che ne dici di dare uno sguardo alle nostre spalle?
BEPPE: cioè di valutare l’anno appena trascorso?
CECCO: esatto.
BEPPE: mah, direi che gli sportivi di Varese non possono certo lamentarsi… La Cimberio ha addirittura fatto sognare e il Varese, pur mancando per la prima volta i playoff da quando è tornato in serie B, ha disputato un altro campionato di testa. Più di così…
CECCO: la Cimberio ha mancato una grande occasione…
BEPPE: eh sì, valutando tutto ciò che è accaduto credo che la realizzazione del sogno impossibile sia stata davvero molto vicina. Però, attenzione, non parlo della sfida diretta con Siena ma del quarto di finale tra Milano e Siena. Non ricordo bene (sai, l’età…) se è stato in gara 6 o in gara 7, mi pare in gara 6, ma Milano è andata vicinissimo al colpo di eliminare la Montepaschi. Se ciò fosse accaduto e la Cimberio avesse quindi dovuto affrontare la EA7 Milano, credo che, con la partita in più in casa, sarebbe volata in finale. Poi, è chiaro, ci sarebbero state altre sfide ancora, però…
CECCO: nulla da fare invece contro Siena…
BEPPE: credo che la Cimberio non possa avere rimpianti: se ricordi l’andamento delle partite, Varese ne ha vinte tre su quattro e sempre con scarti minimi, a differenza di Siena che ne ha vinte quattro e quasi sempre con vantaggi piuttosto netti. Siena, dunque, era più forte di Varese che però avrebbe potuto sperare in una sorte migliore se il destino l’avesse aiutata appunto con la vittoria di Milano nel quarto di finale sulla Montepaschi.
CECCO: in ogni caso, una impresa eccezionale, che ha gasato alla grande il pubblico…
BEPPE: già, il clima che si era creato è stato veramente eccezionale. E, purtroppo, ha avuto anche dei risvolti negativi…
CECCO: il finale dell’ultima gara con Siena, la squalifica del campo…
BEPPE: guarda, più ancora di questo risvolto, direi che l’aspetto più negativo riguarda, a mio parere, il fatto che si è creata per quest’anno una aspettativa incredibile, che ha avuto un grosso riscontro nelle campagna abbonamenti. Poi la squadra non era e non è la stessa dello scorso anno… Ma non poteva esserlo…
CECCO: già, non poteva esserlo… Si era creata quella che non è esagerato definire magìa…
BEPPE: hai ragione, una di quelle situazioni che non hanno una spiegazione e forse non possono averla. Resta il fatto, ed ecco perchè parlo di risvolto negativo, che il clima in questo campionato sia sostanzialmente molto negativo, con Frates alquanto osteggiato e qualche giocatore più o meno palesemente contestato.
CECCO: il Varese di Sannino, ma solo per alcuni versi, ha una storia simile a quella della Cimberio dello scorso campionato…
BEPPE: beh, è un paragone un po’ tirato. Però è innegabile che il Varese di Sannino sia stato un altro esempio di squadra-miracolo, costruita attorno a un gruppo di giocatori che si sono fusi in maniera mirabile in campo e anche fuori. Tanto che (ma qui parliamo già del secondo anno sanniniano, quello vittorioso in Prima divisione) ancora oggi Neto Pereira, Corti e Zecchin costituiscono il nucleo del Varese e sono tra loro legatissimi. Peccato che Neto Pereira mi sembri ormai irrimediabilmente avviato sul viale del tramonto, anche perchè gli anni sono 35 e non possiamo sperare che lui sia come Alfredo Di Stefano o Stanley Matthews…
CECCO: si vede proprio che hai una certa età…
BEPPE: perchè parlo di Matthews e di Di Stefano? Ma quella è la storia del calcio, credo che anche un quindicenne appassionato dovrebbe conoscerla…
CECCO: se mi permetti, ho qualche dubbio in merito. Però, forse, qualche quindicenne li conosce entrambi… Andiamo avanti: nel 2013 il Varese ha avuto quattro allenatori…
BEPPE: eh sì, Castori, Agostinelli, Sottili e Gautieri. E’ il calcio, bellezza, direbbe Bogart…
CECCO: e ridagli… Ma personaggi a colori, anziché in bianco e nero, non ne conosci?
BEPPE: credo che quelli a colori siano meno significativi, al di là della questione affettiva personale. Penso che in ogni ambito e ad ogni livello, dall’arte alla cultura e allo sport, a parte qualche eccezione, gli anni più recenti abbiano espresso molto meno rispetto a periodi analoghi del passato. Ma il discorso sarebbe lungo e improponibile, meglio abbandonarlo.
CECCO: torniamo al Varese: come valuti il suo 2013?
BEPPE: se partiamo dal presupposto che personalmente considero il mantenimento della serie B la condizione più importante, anzi quella fondamentale, dico che anche il 2013 è stato positivo. Se lo raffrontiamo agli anni scorsi, non possiamo invece essere soddisfatti: la squadra ha mancato per la prima volta i playoff e adesso è nella situazione di classifica meno brillante. Il termine di paragone, è naturale, è rappresentato dal trascorso in serie B. Ma credo che nessuno possa mettere in discussione il fatto che, sotto il profilo della qualità, il miglior Varese è stato quello di Maran, seguìto da quello di Sannino, da quello di Castori e dalla squadra di quest’anno, a mio modo di vedere la meno forte di tutte. E a farne le spese è stato Sottili, che a mio parere è un eccellente allenatore e non mancherà di dimostrarlo in futuro.
CECCO: fammi una previsioncella per i prossimi cinque mesi…
BEPPE: posso farti, farmi e fare a tutti i tifosi un augurio: Cimberio e Varese salvi senza sofferenze.
CECCO: così poco?
BEPPE: in particolare per il Varese, la salvezza è la base per ogni altro discorso futuro. Una buona parte di variabile è rappresentata dal mercato, soprattutto per il Varese, che ha qualcosa da correggere. Vedremo se lo farà a gennaio. E con questo…
CECCO: e con questo ci salutiamo e ci rifacciamo gli auguri per un 2014 sfolgorante…
BEPPE: esatto! Anche se entrambi sappiamo che lo sport non basta a rallegrarci se mancano altre cose…
CECCO. E allora auguriamoci e auguriamo che non manchino queste altre cose, a cominciare da salute e lavoro.
BEPPE: perfetto: salute, lavoro e sport che regali entusiasmo e soddisfazioni. Direi che è tutto.
CECCO: alla prossima?
BEPPE: è naturale, alla prossima!

Cecco&Beppe