È una stagione all’insegna della sofferenza. E se c’era bisogno dell’ennesima conferma questa è arrivata da Avellino, dove il Varese ha saputo conquistare un punto d’oro proteggendo l’inviolabilità della propria porta. Prodezze di Bastianoni a parte (appena confermerà continuità di rendimento sarà pronto per il grande salto), il pallone che si è stampato sul legno o il salvataggio sulla linea di Rea sembrano aver dato un senso alle barricate costruite dal pratico Bettinelli. Il calcio, soprattutto in B, è questo: corsa, sacrificio, volontà. In Irpinia non c’è stato nessuno dei “vecchi”. Corti, Neto (è entrato l’ultimo quarto d’ora) e Zecchin sono stati rimpiazzati da gente che ha capito quale è (e deve essere) lo spirito del Varese. Questo è un merito del tecnico. Una delle nuove bandiere biancorosse, che sventola con decisione ed orgoglio, si chiama Angelo Rea. Croce (quando perde la testa e si lascia prendere dal nervosismo) e delizia (per generosità ed efficacia in difesa) della squadra. Riflettori puntati sul giocatore di Pomigliano, in particolare dopo la gara del Partenio, la prima in cui il Varese non ha subito reti. Il suo esempio servirà parecchio ai giovani biancorossi e a chi cerca spazio dopo essere stato impiegato poco in passato. È il caso di De Vito. Ci sono ragazzi, promettenti ma comunque con poca esperienza. Fiamozzi è quasi una garanzia, Luoni arriva dalla Lega Pro, Simic è stato lanciato in B dopo un buon campionato Primavera.

In settimana c’è stata l’ennesima conferma di come tutti i componenti la rosa si sentano titolari, al sabato sul campo si vede che è veramente così. I risultati aiutano, sollevano classifica e morale. Permettono alla società di coinvolgere nuove persone e trovare risorse fresche. Il presidente Laurenza chiama a raccolta imprenditori vicini e non al mondo sportivo e rivolge un incoraggiamento al diesse Spartaco Landini che in questi giorni sta combattendo una personalissima battaglia accompagnato dal pensiero di giocatori e tifosi. Niente facile retorica, solo la certezza che ce la farà a vincere. Del resto se è vero che il destino è scritto nel nome, Spartaco è stato un grande gladiatore. Il suo spirito dovrà animare la squadra di Bettinelli nelle prossime due partite, in casa contro Vicenza ed Entella. Questa stagione sta restituendo quello spessore di umanità al Varese 1910. I tifosi ricominciano a sentirsi coinvolti nelle vicende della propria squadra di calcio. Lo stadio di Masnago dovrà restare inviolato, il fattore campo è decisivo in queste ultime partite dell’anno. Martedì poi è in programma la trasferta di Coppa Italia a Roma, in casa della Lazio, che fa riaffiorare ricordi di un passato amaro, legato a una “scippata” promozione in A al Varese di Fascetti. Sarà importante fare gol per passare il turno e i gol all’attivo diventano la nuova priorità di Bettinelli.

Vito Romaniello, direttore Agr
Vito Romaniello