Ciclismo è solidarietà di nuovo insieme grazie all’iniziativa della Società Ciclistica Alfredo Binda e del Gruppo Amici del Cuvignone. Ieri la nona edizione della  cronoscalata Brusimpiano-Santuario di Ardena, prima prova della Ciclovarese Challenge Cicloscalate, ha visto la partecipazione di  trecentotrenta concorrenti. E’ record assoluto: mai nelle edizioni precedenti era stato raggiunto questo numero. Complice la bella mattinata la manifestazione a scopo benefico ha attirato numerosi concorrenti, la maggior parte dei quali naturalmente in bicicletta.
Miglior tempo assoluto quello di Matteo Barloggio che ha fermato il cronometro sul tempo di 7.37. Dopo di lui da segnalare le prestazioni di Francesco Sardo ( 8.08), Alfredo Colombo (8.12) e Mirco Froehlicher (8.18). Tra i corridori a piedi si è distinto Thomas Fondrini (13.51). Tra le donne, Anita Menafoglio (16.18).
Non è però certamente l’aspetto sportivo a caratterizzare in primo luogo la manifestazione della Società Ciclistica Alfredo Binda e degli Amici del Cuvignone. Chi ha percorso i tre chilometri dell’ascesa (anche col tandem, gli ski-roll, o camminando tranquillamente come e’ accaduto per molte famiglie), ha voluto contribuire a dar vita a una giornata di amicizia e sport, il cui ricavato verrà devoluto all’Associazione Banco di Solidarietà Alimentare Nonsolopane Onlus per dare un aiuto a chi si trova in difficoltà.
Tra i partecipanti, oltre al “solito” don Silvano parroco di Bisuschio, ecco anche qualche novità. E’ il caso di chi si è messo in bici con tanto di borsoni per simulare quanto andrà a fare nei prossimi giorni, un “giretto” di 2300 km. fino al Lazio e ritorno. Si sono visti anche diversi gruppi sportivi. Tra gli over 70 bella prestazione di Claudio Albizzati (77 anni), mente tra i più giovani da ricordare la performance di Stefano Duca.
Nota di colore, tra i primi partenti c’era anche un signore dal nome importante: Fausto Coppi. Il ciclismo ha vinto ancora una volta nel segno di questo tipo di manifestazioni che nel varesotto hanno trovato terreno fertile.

Sergio Gianoli