Ci ha provato, si è battuto caparbiamente, ha sudato (molto, vista anche la temperatura), ma Matteo Piccoli non si è laureato campione mondiale King of the Rock (l’alloro è andato al turco Kivanc Dinlerin foto a lato). Alla vigilia si sapeva che per il giovane della Robur et Fides sarebbe stata davvero un’impresa avvicinarsi all’olimpo dell’1 vs 1 mondiale radunato a Taiwan e precisamente a Green Island. Era già un successo che il talentuoso varesino fosse arrivato fino a lì, vincendo poco più di un mese fa il titolo italiano di King of the Rock, ma la voglia di dimostrare di poter competere con i migliori c’era e c’è stata fino all’ultimo secondo di match.
King of the rock vincitore 2014Ero il più giovane in assoluto ed è stata un’esperienza fantastica – racconta Matteo Piccoli -. Sono stato in posti incredibili, ho conosciuto modi di fare e di vivere totalmente diversi da noi. Tra templi, grattacieli, prigioni e cibo esotico ho provato delle emozioni pazzesche. Sono stato in posti in cui non avrei mai avuto la possibilità di stare”. Il campo scivoloso e il clima tropicale non hanno certo aiutato Piccoli, comunque orgoglioso di aver rappresentato l’Italia: “Potevo e dovevo vincere ma è andata male, ai turni successivi sono andate solo persone grosse perché il gioco in velocità non era possibile per il campo scivoloso. Spero di migliorare il mio gioco e l’anno prossimo tentare di vincere la finale mondiale. L’importante è restare sempre umili, allenarsi, sudare e migliorarsi ogni giorno in allenamento perché la la vittoria è bella ma quello che colpisce è la sconfitta. Quello che ti smuove dentro è la sconfitta, io odio perdere, io non gioco per partecipare ma per vincere sempre”.
Ora il suo presente si chiama Robur et Fides e la stagione di DNB sta per iniziare (al via il 4 ottobre): “Ora è il momento di concentrarsi e affrontare questa annata con la Pallacanestro Robur Et Fides e dare tutto me stesso per raggiungere gli obiettivi“. Idee chiare per Piccoli, che porta ancora dentro di sé le emozioni di Taiwan e strizza già l’occhio alla prossima edizione.

L.P.