Niente Carnevale in Brasile per Caterina Bosetti che, proprio nei giorni in cui nel Paese verde-oro impazza la festa più colorata e rumorosa dell’anno, è tornata a casa sua, ad Albizzate, per godersi una settimana di riposo. Da qualche mese vive ad Osasco, città vicina a San Paolo, e gioca nel Molico Nestlé Osasco, società che nel 2012 ha vinto la Coppa del Mondo per Club e che in questa stagione ha già conquistato il Campionato Paulista e la Coppa del Brasile.
Come sta andando la tua prima avventura all’estero, in Brasile?
“Mi trovo molto bene, là è davvero bello. La gente è solare, allegra, disponibile, proprio come si dice. Non sono per niente pentita di aver preso la decisione di provare un’esperienza fuori dall’Italia, sono serena”.
Com’è vivere vicino a San Paolo? Come occupi il tuo tempo libero?
“Non ho molto tempo a mia disposizione perché gli allenamenti sono tanti e giochiamo ogni tre giorni. Ho visto il centro di San Paolo e le vie principali e mi sono piaciute. L’unica cosa di cui mi lamento è il traffico: è quasi impossibile spostarsi in macchina; una volta per fare i pochi chilometri che dividono casa mia dal palazzetto ho impiegato un’ora e mezza”.
Che differenze risconti tra la pallavolo italiana e quella brasiliana?
“Il volley brasiliano è di un altro livello. Nel campionato italiano ci sono soltanto 2/3 squadre forti, che fanno vedere sì una buona pallavolo, ma che non può competere certo con quella brasiliana. In Brasile c’è più qualità e ciò che mi ha colpito è l’intensità in difesa: la palla non cade mai”.
All’inizio hai fatto un po’ fatica ad ingranare per questo motivo?
“Sì, non è stato semplice per me, ma poi mi sono abituata. Devo ancora crescere molto sia in difesa, sia in attacco e per farlo continuerò a lavorare con costanza e intensità. Ci alleniamo al mattino e al pomeriggio per un totale di quasi sei ore; le giornate sono lunghe”.
Il campionato brasiliano ha un ritmo serratissimo. Sei sempre in viaggio, dunque.
“Molte squadre sono di San Paolo, fortunatamente, ma il Brasile è grande  e ci spostiamo parecchio in pullman ma soprattutto in aereo. La trasferta più lontana per ora è stata quella a Rio do Sul: tre ore di volo”.
Come ti trovi con le tue compagne?
“Sono stata accolta benissimo. Siamo un gruppo molto unito che si aiuta e si spalleggia nei momenti di difficoltà. Non potrei stare meglio”.
Com’è il rapporto con i tifosi?
“È diverso rispetto all’Italia, in Brasile c’è un clima da stadio di calcio anche all’interno del palazzetto. Alcuni intonano cori, ma non ci sono tifoserie organizzate, non c’è nessuno con gli altoparlanti o con i tamburi”.
La tua squadra, l’Osasco, sta dominando il campionato e, proprio ieri, con il 3-0 sull’Uniara Afav Araraquara è arrivata la ventitreesima vittoria consecutiva.
“Sì, stiamo andando molto bene e ora mancano solo tre partite alla fine della regular season. Poi scatteranno i playoff con i quarti, le semifinali e la finale che sarà in gara secca. Dobbiamo continuare così”.
In questa stagione hai già trionfato nel campionato paulista e poi nella coppa nazionale. Che ricordi hai di questi due successi?
“Sono arrivata quando il campionato paulista era già alla fine, ma ho fatto in tempo a giocare le ultime partite. La Coppa Nazionale, invece, si è svolta su tre giorni a metà gennaio e abbiamo battuto in successione il Minas, poi l’Amil Volley e in finale il Sesi San Paolo. Non era facile anche perché eravamo tornate da poco dalle vacanze di Natale, ma siamo state brave. È stata una bella soddisfazione”.
In Brasile il tuo palmares è aumentato così come lievita la tua esperienza che potrebbe essere utile anche in ottica Mondiali 2014 che l’Italia ospiterà. Ci pensi mai?
“Far parte della Nazionale Italiana per me è importante ed è inevitabile pensare agli imminenti Mondiali in casa. Sto lavorando sodo anche per entrare nel gruppo azzurro e per avere un posto magari, perché no, da protagonista. Ora come ora, però, è ancora presto parlarne perché il Mondiale è ancora lontano e non è ufficiale nemmeno il  nome dell’allenatore. C’è tanta strada da fare per l’Italia”.
Da uno sport all’altro. In Brasile si respira aria di Mondiale, questa volta di calcio?
“Tantissimo. Si parla di Mondiali ovunque, dai centri commerciali in cui c’è molta pubblicità, alle televisioni, ai giornali. I brasiliani attendono con ansia quell’evento, il calcio è seguitissimo”.
Riesci a seguire anche a distanza il campionato di pallavolo italiano? Hai visto le recenti Final Four di Coppa Italia?
“In quei giorni ero in aereo e stavo tornando in Italia, ma naturalmente so che Piacenza si è assicurata agevolmente la Coppa Italia. Piacenza aveva giocatrici più mature ed esperte rispetto alle altre compagini e credo che possa davvero ripetersi dopo lo scudetto vinto l’anno scorso. Per il tricolore vedo Piacenza favorita e subito sotto Conegliano”.
La Unendo Yamamay è uscita di scena dalla Coppa Italia proprio per mano di Piacenza. Cosa pensi della formazione bustocca? Che finale di stagione farà?
“Busto ha una società capace e seria e un allenatore bravo che è stato in grado di guidare il gruppo fino alle Final Four quest’anno e ai trionfi di due anni fa. La squadra deve ancora trovare una sua stabilità, ma ora ci avviciniamo ai playoff e alla fase più calda della stagione e sono convinta che la Unendo Yamamay potrà dire la sua. Certo, rispetto agli anni di Havelkova e Havlickova ha perso qualcosa, ma potrà arrivare fino in fondo. Mi piace molto Marika Bianchini, che è una giovane; poi hanno Ortolani che sta rientrando dopo la maternità, Arrighetti che è sempre molto brava e Marcon e Leonardi che sono state molto criticate, che possono incappare in qualche alto e basso, ma che danno sempre molta stabilità in ricezione”.
Il tuo recente passato, Villa Cortese, è ripartito dalla Serie D.
“Sarei rimasta volentieri a Villa Cortese almeno un altro anno, era la mia seconda casa, ma purtroppo le cose non sono andate come tutti avrebbero voluto. Mi dispiace e non posso escludere il mio ritorno in futuro, tra qualche anno”.

Laura Paganini