Non solo la risposta di Laurenza. La contestazione dei tifosi ha fatto esporre anche il direttore generale Montemurro e il direttore sportivo Milanese che hanno convocato la stampa. I due sono un fiume in piena, pronti a difendere e a rendere pubblico ognuno il suo operato.
Montemurro non fa giri di parole e va subito al nocciolo della questione. “I conti? Non sono mago Zurlì e non conosco una società di calcio senza debiti. Da quando sono qui ho ottenuto risultati rispettando sempre il budget che mi è stato dato. Riferisco ogni movimento al presidente e sono il primo a prendermi le colpe se le cose non vanno”. Il d.g. ha rivelato “un clima costruito ad arte per destabilizzare l’ambiente. Sui giornali se si vince il merito è sempre degli altri, se si perde le colpe invece sono nostre”. Montemurro racconta di “quando tre anni fa dicevano che il calcio a Varese era finito dopo che erano spariti tutti. Mi sono ritrovato solo, ho chiesto a Mauro una mano e siamo arrivati in finale playoff”. Sul momento attuale della rosa, confessa: “Sono il primo ad essere incazzato per come stiamo giocando, ci sono duemila tifosi che ringrazio e due sole persone che aiutano il presidente. Siamo il 17esimo budget in serie B e se non ci sono soldi purtroppo non sono il mago Silvan. Siamo a 5 punti dai playout e a 6 dai playoff. Abbiamo sempre parlato di salvezza, poi è ovvio mi piace sognare, ma il primo obbiettivo è quello”.
Montemurro si difende poi dalle accuse dei tifosi: “Lo sport nazionale è diventato quello di dire che io non pago i debiti. Lavoro e non mi intasco i soldi, penso solo a far risparmiare il Varese. Faccio il bene del Varese, punto”.
Sembrerebbe che il presidente Laurenza si sia ritrovato un debito che, nel momento dell’acquisto della società da Rosati, dai conti mostrati, era invece molto minore. “Io non sono mai entrato nel dettaglio dei conti – si difende Montemurro -. Sotto Rosati ero un amministratore delegato atipico perché non sono mai stato il direttore finanziario. Gestivo un budget che mi veniva dato, la parte finanziaria è un’altra cosa”.
Mauro Milanese affronta la questione sportiva: “Abbassare stipendi di un milione, vendere un giovane all’anno e raggiungere 50 punti. Questi sono i tre obbiettivi che mi ha dato il presidente e li stiamo raggiungendo. La piazza forse non si ricorda su che campi giocava il Varese. C’ero anch’io e passavano le macchine”. A Milanese si imputa una rosa troppo numerosa: “L’anno di Maran eravamo in trenta e nessuno se lo ricorda. Lo scorso anno eravamo in 26, quest’anno 28. Abbiamo valorizzato i giovani e fatto plusvalenza vendendo sia Pucino che Lazaar. Anche in questa sessione abbiamo chiuso in attivo. Il gruppo in spogliatoio? Chi non gioca è normale che non sia contento, ma qualcuno non è voluto andare via. Si crea un clima negativo che per di più distoglie l’attenzione. La situazione di contestazione attuale si ripercuoterà sulla squadra: sarà un bel banco di prova che ci consentirà di fare esperienza, speriamo di uscirne più fortiAbbiamo bisogno di stare compatti. Sono pronto a rispondere ad ogni domanda perché so come sto lavorando. Veniamo da due partite inguardabili e abbiamo bisogno di sostegno per ripartire”.
Gautieri è in dubbio? “Pensiamo solo alla prossima partita” conclude Montemurro.

Elisa Cascioli