Meglio non esprimere desideri. Potrebbero avverarsi. La saggezza popolare non sbaglia mai e Lulù Oliveira imparerà a tenerne conto perchè dopo la sua uscita a gamba tesa nel post Bassano (“possono cacciarmi ma questo con me non gioca più”, con il sedizioso D’Errico da sostituire al pronome), alla Pro Patria hanno pensato bene di accontentarlo. Ovviamente le storie tese con l’ex Barletta sono solo il casus belli. Il destino del Falco era già segnato da qualche giorno e cioè da quando il patron Vavassori (sì, proprio lui, nessun stupore) aveva deciso di affiancargli un vice (Aldo Monza, oggi promosso a capo allenatore) che tanto vice non era. Ex post risulta anche più facile capire perchè venerdì siano volati gli stracci tra Antonelli e Tricarico: SuperPippo aveva subodorato il cetriolo e non poteva che difendere il territorio. Quanto a Lulù, paga i risultati (una vittoria, cinque pareggi e cinque sconfitte), ma soprattutto quella sensazione di essere male in arnese con un mestiere che sconsiglierebbe allenamenti light, turnover a nastro ed una certa allergia all’assunzione di responsabilità. E’ darwinismo pallonaro e Oliveira (che è uomo di calcio) ne conosce le leggi.
Ma veniamo al presente (e al futuro) con le prime parole del neo mister, ancora scosso dal bizzoso incedere degli eventi: “Sono stato letteralmente catapultato. Devo imparare a conoscere questa realtà”. A occhio e croce, però, le idee sono già chiare: “Oggi abbiamo fatto subito un allenamento duro. La squadra mi sembra abbia risposto“.
Domani (meteo permettendo) è previsto alle 15 un test a Busto Garolfo con la Bustese (formazione di Eccellenza): “Ci alleneremo anche la mattina. Voglio che i ragazzi arrivino già pronti fisicamente”. Monza (già vicino al biancoblu nell’era Vender e ottimo amico dell’indimenticato capitano Tramezzani) ha già individuato le linee guida della sua gestione: “Vorrei che fosse chiaro che per migliorare i dati difensivi dovrà essere l’atteggiamento di tutta la squadra a cambiare“. Rivoluzione tattica? “No, anche se mi piacerebbe passare al 4-3-3. Devo valutare la disponibilità dei ragazzi, ma non credo ci saranno problemi”. L’assenza di un playmaker basso di ruolo non sembra scoraggiare l’ex Seregno e Novara che, anzi, rilancia sfoderando l’enigma: “In rosa c’è un ragazzo che ha quelle caratteristiche. Il nome ovviamente non ve lo faccio”. Beh, allora lo facciamo noi pensando a Francesco Giorno e ai tentativi (non proprio andati a segno) già fatti da Colombo l’anno passato per trasformarlo in mezzala pensante.
Per quanto riguarda lo staff non dovrebbe subire variazioni anche se il domino ha lasciato di nuovo scoperta la casella del vice allenatore. E se ce l’avesse già in casa? “Serafini è un valido supporto. Per il momento, però, mi serve in campo”. Insomma, alla Pro Patria l’era Monza è cominciata. L’avessimo scritto qualche settimana fa, il senso sarebbe stato un altro.
Giovanni Castiglioni