Il Bari diventa varesino? Spunta il nome di Guido Borghi. La notizia di ieri, lanciata dal nostro sito, aveva lasciato sbigottito il presidente biancorosso Nicola Laurenza: “Mi sono chiesto: cerco di coinvolgere gente nel progetto il “Varese dei varesini”, persone che ci diano linfa vitale e quello che è il nome più importante legato allo sport di Varese emigra a Bari? Voglio andare a fondo della cosa, voglio capire. Non ho avuto il piacere di conoscere personalmente Guido Borghi, forse questa sarà l’occasione per presentarci”.
Poi, con il passare delle ore, la notizia si è ridimensionata e l’imprenditore varesino ha spiegato tutto al nostro collega, Direttore di Agr, Vito Romaniello: “Ho molti amici in Puglia e tra questi Matarrese, che mi ha parlato della difficile situazione economica in cui si trova la società – ha ammesso Guido Borghi – mi sono limitato a dargli qualche consiglio, ho fatto qualche telefonata (Riccardo Sogliano e Ariedo Braida hanno giocato in serie A con il Varese del “Cumenda” Giovanni, n.d.r), ma da qui a dire che sono interessato all’acquisto del Bari ce ne vuole. Il calcio è una mia grande passione, Bari è una bella piazza ma non credo che mi troverò coinvolto in questa avventura. E poi chi mi conosce sa che non mi piace salire su un treno in corsa”. La notizia arrivata dalla Puglia è comunque servita a risvegliare la passione calcistica di Guido Borghi, l’ultimo presidente del Varese calcio in serie A. Abita a Varese, è di Varese, ha fatto grande Varese.
Nicola Laurenza tira le fila della querelle: “Mi spiace per una realtà importante come può essere quella di Bari, ma se veramente in Borghi si è risvegliato il sentimento per il calcio, come spero possa accadere per altri appassionati, vorrei poter legare nuovamente il suo nome al Varese Calcio. E’ qui che i Borghi hanno scritto grandi pagine di storia sportiva. Non posso pensare che la “famiglia Ignis” si avvicini allo sport in una città che non è Varese. Il suo apporto sarebbe per noi un onore oltre che un contributo importante ad un progetto a cui sto dedicando anima e corpo. Questa vicenda, per certi versi, mi ha fatto tornare bambino quando il 6 gennaio con mio padre, che ha lavorato per 25 anni alla Ignis, andavamo al Palazzetto con Sbirulino (Sandra Mondaini ndr) che ci regalava la calza della befana”.
Ora che il presidente biancorosso Laurenza ha un vero progetto, anche di business, legato al Varese 1910, sarebbe bello che magari i due si incontrassero. Un ponte fra passato e presente per garantire il futuro.

Michele Marocco