Nato in provincia di Arezzo, cresciuto nella Sangiovannese, ha iniziato e ha trascorso gran parte della sua carriera da calciatore professionista all’Inter, dalla stagione 1962-1963 alla stagione 1970-1971, che vinse quattro scudetti, due Coppe dei Campioni e due Coppe Intercontinentali. Spartaco Landini, neo ds del Varese, ha concluso la sua carriera negli anni settanta vestendo le maglie di Palermo, Napoli e, infine, della Sangiovannese. Nella sua carriera sono da segnalare anche le quattro presenze collezionate con la maglia azzurra. Dopo essere stato direttore sportivo di Catanzaro, Genoa e dirigente alla Lucchese, nel luglio del 2013 è divento collaboratore del Direttore Sportivo Giancarlo Romairone allo Spezia, per poi arrivare al Varese meno di due settimane fa.
Varese-Bari Neto LandiniCinquant’anni nel grande calcio, il club biancorosso ha bisogno della sua esperienza. Cosa rappresenta per lei questo incarico?
«Per me è un premio alla carriera che mi rimette in gioco. Mi ha fatto piacere l’accoglienza ricevuta da squadra staff e società. Affronto con piacere e con tanta motivazione ed entusiasmo questa avventura e cercherò di contribuire alla salvezza della squadra».
Che ambiente ha trovato?
«È stata una grande emozione tornare dopo anni a Masnago e vedere che nulla è cambiato: questo stadio e questa squadra regalano uno spirito antico, non l’ho trovato scalfito. Il Varese è una suggestione».
E che gruppo?
«È stata una sorpresa positiva. Ho trovato un gruppo compatto e un settore tecnico molto affiatato. Questo è un gruppo in gamba, sono grandi ragazzi: mi hanno fatto subito sentire uno di loro. Mi aspettavo qualcosa di buono, ma sinceramente non così tanto. I ragazzi sono eccellenti, lo definirei un gruppo completo. Questi sono i punti di forza, i punti debolezza se verranno fuori li affronteremo senza paura».
Ricky Sogliano ha indicato il suo nome alla dirigenza biancorossa. Come e quando lo ha conosciuto?
«Ci lega un’amicizia trentennale. Ci siamo conosciuti in campo e siamo stati sempre legati, anche quando giocavamo da avversari. Il nostro rapporto è maturato nel tempo e si è tramutato in reciproca stima. Siamo diventati colleghi, avevamo rapporti di lavoro e poi il rapporto si è consolidato a Genova con Scoglio nell’88-’89».
Cosa ci dice invece di Stefano Bettinelli?
«L’ho appena conosciuto e tra noi c’è grandissima sintonia. È molto preparato, ha un rapporto fortissimo con i giocatori. Proprio questo sta facendo la differenza».
Frosinone-Varese landini laurenzaIn queste prime due partite da ds (Bari e Frosinone) cosa le è piaciuto della squadra e cosa no?
«Mi è piaciuto molto l’atteggiamento in campo e faccio i complimenti all’allenatore che ha plasmato questo gruppo e ne è il punto di riferimento. In queste due partite i reparti sono stati tutti all’altezza e gli errori sono stati di poco conto. I risultati lo confermano. Contro il Bari abbiamo chiuso tutti gli spazi, giocando in undici in tutte le zone del campo. A Frosinone abbiamo avuto i complimenti degli avversari. Giusto piglio e tanta determinazione da cui ripartire».
Il prossimo avversario è il Modena...
«Squadra tosta e la sua classifica parla da sola. Avversari facili in questo campionato non esistono. Sin dal viaggi di ritorno da Frosinone avevamo la testa alla prossima sfida. Non culliamoci sulle buone prestazioni. Il Modena è ostico e sarà la terza partita in appena otto giorni. Bisogna giocarla con intelligenza. I ragazzi lo sanno e siamo pronti».

Elisa Cascioli