
Vincenzo Melillo 6: Para tutto. Non la mina che accende la rimonta. Incompiuto
Davide Guglielmotti 6: Emicrania da Kirilov. Ma anche qualche sgroppata spezza-assedio. Vorticoso
Fabio Lamorte 5,5: Va in ambasce quando il radar lo porta fuori zona. Impegolato
Myles Anderson 5,5: Si pianta quando non bastano chili e centimetri. Indelicato
Adolfo Gerolino 5,5: Dalla sua parte la tenuta stagna è (quasi) garantita. Devoto
Andrea Ulizio 4,5: Gli parte l’embolo e fa svoltare la partita. E dire che il suo primo tempo non era neanche da buttare. Scellerato
Alessandro Cannataro 5,5: Comincia sul pezzo. Finisce sui nervi. Spacchettato
dall’81’ Matteo Casantini s.v.: Entra sui titoli di coda. Passerella non esattamente invidiabile. Accessorio
Francesco Giorno 5,5: Gioca nel quarto ruolo stagionale. Forse il suo repertorio non è così vasto. Sballottato
dal 73′ Filippo Moscati s.v.: E’ carico a molla. Ma la gara è già in archivio. Prorogato
Andrea D’Errico 6 (in foto): Datemi un pallone e vi scarterò il mondo. Slalomeggia finchè ne ha. Pungente
Roberto Candido 5,5: Le circostanze lo costringono più al tampone che al trapano. Contratto
dal 57′ Marco Taino 6: Il Barba s’aspettava tutt’altra serata. Il suo ingresso precede il patatrac. Intempestivo
Matteo Serafini 6: L’assistente lo scambia per Ulizio. Fossimo in Teo ce la legheremmo al dito. Mortificato
Allenatore: Marco Tosi 5,5: Praticità anni ’50. Aziendalismo da terzo millennio. Un compromesso sarebbe cosa buona e giusta. Rivedibile
Arbitro: Andrea Zanonato di Vicenza (Ceravolo / Cassarà) 5,5: La dritta di Cassarà lo manda nelle pezze. Per il resto poco o nulla. Depistato
Giovanni Castiglioni
(foto Saia)