A distanza di 15 anni, i famosi playoff di quel Beretta contestato l’altra sera a Masnago, il Cittadella fa un’altro sgambetto al Varese: i granata strappano un pari a Lanciano e si salvano condannando i biancorossi ai playout.
In quel Varese c’era in campo Edoardo Gorini, in questo Cittadella lavora Edoardo Gorini che per i tifosi biancorossi non ha bisogno di presentazioni: “Ti giuro -esordisce l’ex capitano- che la scorsa settimana ho fatto un tifo pazzesco perchè il Varese vincesse a Novara, avremmo potuto salvarci tutti e due”.
E invece la formazione di mister Bettinelli si giocherà i playout. “Chi mi conosce sa cosa rappresenta per me Varese e quante amicizie vere ho nella città giardino. Ovviamente venerdì sera ho gioito per la salvezza del ‘Citta’ una squadra e una società che mi hanno dato e mi stanno dando molto. A differenza di quella dannata stagione dei playoff, l’esito questa volta può essere uguale: sono pronto ad esultare per il Varese venerdì 13!”.
Ti ricorda qualcosa venerdì 13 giugno? “Restando in tema Varese, certo: il ritorno della finale playoff con la Cremonese. Ero in tribuna al Franco Ossola per tifare, perchè quel Varese potesse arrivare dove io non ero riuscito in maglia biancorossa. Per questo sarò in tribuna al Franco Ossola il prossimo venerdì 13, perchè non può esistere che il Varese perda la serie B.”
Una battuta su Di Roberto, che tu conosci bene, che in biancorosso non si è ancora espresso. “Non ho dubbi sulle qualità di Nunzio. Oltre ad essere un bravissimo ragazzo ed un professionista serio è anche un ottimo giocatore. A Cittadella è stato mio compagno per diverse stagioni e sono certo di quello che può dare alla squadra. Non l’ho seguito molto in questo periodo biancorosso, posso solo dire che ha i giusti numeri per contribuire alla salvezza in questi playout. In queste due gare potrebbe far ricredere gli scettici di Masnago”.
L’appuntamento è quindi per venerdì 13 giugno sulle tribune del Franco Ossola un posto per Gorini è assicurato: “Festeggeremo insieme questo importante traguardo… ne sono certo!”.
Michele Marocco