Un sabato speciale quello vissuto da Marco Marano, medico sociale del Varese che ha approfittato dell’ultimo incontro della squadra, quello in trasferta ad Avellino, per tornare nel suo ex stadio. Già perché il dottore nato nel 1980 ad Ariano Irpino e originario di Sturno, in provincia di Avellino, da bambino andava al Partenio tutte le domeniche a sostenere i Lupi. «Erano sette anni che non tornavo in quello stadio – ci racconta – ed è stata una bellissima emozione, soprattutto perché per la prima volta ho visto lo stadio da un’altra prospettiva, quella del campo di gioco. Varcare il tunnel, guardare la curva Sud piena, dove anche io sono stato tante volte, è stato speciale e indimenticabile. È stato bello rivedere vecchi amici e gente che conoscevo. Chiaramente ne ho approfittato per raggiungere la mia famiglia appena dopo la partita».

Il match è finito 0-0, ma da che parte stava Marano? «Tifavo assolutamente per il Varese! Sono diventato un tifoso biancorosso. Prima della partita mi sentivo un po’ combattuto; Frontini e gli altri dirigenti mi prendevano in giro per questo chiedendomi con insistenza per chi avrei fatto il tifo. Appena è iniziata la sfida ho capito da che parte stavo ed è andata bene».

Marano si è laureato in medicina all’Università di Napoli e poi si è specializzato in ortopedia proprio a Varese dove ha trovato uno degli ortopedici migliori in Italia, il professor Cherubino. «Mi ha insegnato tantissimo e sono riuscito a conciliare la passione per la medicina e per lo sport. Nel 2011 sono approdato alla Primavera del Varese ed è stato un passo fondamentale per la mia formazione. Questa estate sono passato in prima squadra e sto vivendo un esperienza professionale e umana unica».

Elisa Cascioli