imageL’attaccante del Varese classe 1992, Luca Miracoli, aveva già respirato l’aria del Sacro Monte arrivando a Varese due anni fa. Durante quella estate, dopo un mese venne girato in prestito alla Feralpi Salò, squadra con la quale ha disputato due ottime stagioni in Lega Pro. Quest’anno il giocatore è tornato per dare il suo contributo alla salvezza del Varese.
Luca, siamo rimasti a quel tiro in porta a Catania parato a fine gara. Buonissima ripresa, ma purtroppo il pari non è arrivato…
«Purtroppo ho calciato e il portiere ha parato. È andata male, ma guardiamo avanti con fiducia basandoci sulla buona prestazione che c’è stata. Nel primo tempo è venuto fuori il Catania, ma la ripresa è stata targata Varese. Abbiamo preso confidenza col campo e con l’avversario e abbiamo creato. Neto ci ha rimesso in partita e direi che avremmo meritato di vincere. Abbiamo dimostrato personalità e in casa del Catania che ha grandi individualità non è da tutti farlo. Sono dispiaciuto per il gol che mi è stato annullato, in realtà era regolare. Il fuorigioco non c’era. Aspetto la prossima occasione e spero di non fallire».
08 Catania-Varese MiracoliIl prossimo avversario è il neopromosso Perugia…
«Giochiamo in casa e dobbiamo vincere assolutamente. Stiamo vivendo un periodo positivo sia dal punto di vista dei risultati e delle prestazioni, compresa la sfida a Catania. Vogliamo riprendere la marcia verso la salvezza».
Sono 6 le presenze in campo del genovese che ha esordito da titolare a Frosinone e realizzato una decisiva doppietta contro il Modena, dedicando i gol alla sua famiglia…
«Mia mamma e mio papà seguono tutte le partite. Non c’erano a Catania perché era molto lontana, ma fanno di tutto per essere presenti. Anche mio fratello viene a vedermi spesso e volentieri. Poi c’è la mia ragazza, stiamo insieme da 7 anni, e quando non può raggiungermi si riunisce con i miei amici per guardarmi in tv. I miei più grandi fan sono i miei nonni e anche mia zia che era presente contro il Bari».
Varese-Modena abbraccio Miracoli NetoMiracoli fuori dal campo: come trascorri il tuo tempo?
«Quando sto da solo mi piace leggere e guardare telefilm. In genere esco con gli amici o con la mia ragazza. La mia vita è molto tranquilla: qualche cena al ristorante, qualche serata al cinema. Insomma, nulla di particolare o di stravagante».
Miracoli in campo: che gruppo hai ritrovato?
«Ho trovato lo stesso spirito combattivo che avevo visto due anni fa. Allora sono rimasto solo un mese, ma mi è bastato per farmi un’idea e proprio quell’esperienza mi ha permesso di integrarmi subito quest’anno. Siamo un gruppo molto unito, in campo ci aiutiamo e c’è grande sintonia. Questi aspetti sono fondamentali».
Quanto di è servita l’esperienza in Prima Divisione?
«È servita a darmi maggiore sicurezza, capisco di più le giocate e i movimenti che devo fare. Due anni di gavetta sono serviti. Credo di essere migliorato dal punto di vista tecnico e mentale. Eravamo la squadra più giovane e siamo arrivati ai playoff. In Serie B non avevo mai giocato, per me il campionato era un’incognita. Penso di aver fatto bene finora, ma si deve sempre dare di più».
Dal 4-3-3 di mister Beppe Scienza, al 4-2-2 del tecnico Stefano Bettinelli, come ti trovi in campo?
«Benissimo Mi arriveranno molti più cross e sono pronto a sfruttare i colpi di testa che sono il mio punto di forza. So di dover lavorare al massimo».
Hai realizzato il sogno di giocare con Neto…
«È il simbolo del Varese e sapevo che lo avrei ritrovato. Giocare con lui significa che basta un secondo per ritrovarti in porta. Conosciamo tutti le sue immense qualità».

Elisa Cascioli