skater Alessio Nicoletti, consigliere comunale di Movimento Libero, chiama e gli skater rispondono. Erano oltre una quarantina, ieri, a Palazzo Estense, sede del Comune di Varese, per far sentire la loro voce. Qual è la richiesta? Uno skatepark dove praticare la loro attività in sicurezza e senza dare fastidio agli altri.
Se lo scopo era quello di farsi notare non si può certo dire che non sia stato raggiunto. A promuovere la costruzione di un’area a loro dedicata è stato proprio Nicoletti che prevede la costruzione dello skatepark nell’ambito del piano di trasformazione dell’Iper a Belforte; ovvero come opera pubblica da chiedere tra le “contropartite” all’ampliamento del centro commerciale. “A dicembre c’è stato il tentativo di far passare al Pgt la proposta, ma ci sono stati 16 voti favorevoli e altrettanti contrari – spiega il consigliere comunale -. Ci riproviamo adesso in fase di osservazione. Cercheremo di farla approvare nei consigli comunali che tratteranno la materia del Pgt. In questo progetto non c’è niente di politico. Uno skatepark può essere utile a livello sportivo, ma anche dal punto di vista educativo e sociale e sportivo. E’ una risposta che dobbiamo dare ai nostri giovani. E’ uno sport praticato non solo a Varese, ma anche nel circondario e il Comune deve dare una risposta”.
L’area individuata è quella dell’Iper, “logisticamente più idonea – prosegue Nicoletti – perché ci sono parcheggi, trasporti e collegamento con l’autostrada. E’ vicino alla Svizzera e si potrebbero creare eventi nazionali e internazionali. Di costi ancora non si è parlato. Qualora venisse approvata si procederà a stilare un progetto di costruzione. Credo che i ragazzi abbiano diritto ad avere un luogo dove stare al sicuro e poter stare insieme”.

A confermare le parole di Nicoletti è Jacopo Attardo, 23 anni di Varese, portavoce dei ragazzi che al momento sono “costretti ad andare su marciapiedi, piazze e strade mettendo a rischio la loro sicurezza e anche quella degli altri. Uno skatepark – dice – favorirebbe la sicurezza nostra e non darebbe fastidio a nessuno. Inoltre c’è il discorso di aggregazione sociale”. Jacopo tiene anche dei corsi di insegnamento e proprio il Comune gli ha negato il permesso di poter usare una qualunque area, per questo ha ripiegato su Malnate e Velate dove posiziona i suoi “ostacoli” e insegna le evoluzioni.
In provincia ci sono diversi esempi: Sesto Calende, Saronno e poco più lontano ci sono i “park” di Seregno e Rho. I ragazzi sono fiduciosi e in attesa di una risposta. Ieri intanto hanno ricevuto i complimenti de
l segretario generale del Comune, Filippo Ciminelli, che li ha incrociati all’esterno del Comune: “Vi invidio, sia perché siete molto più giovani, sia per le evoluzioni che fate. Io non sarei capace”.

Elisa Cascioli