Una nuova avventura per Paola Frascaroli. L’ex responsabile marketing del Varese che continua a collaborare, seppur marginalmente, con la squadra di Nicola Laurenza, ha raccolto una nuova sfida entrando a far parte di un’altra famiglia, quella della Varesina, squadra di Eccellenza con programmi molto ambiziosi.
Dopo un decennio in biancorosso che cosa ti ha convinto a sposare il progetto della Varesina?
“Dieci anni nel Varese non si dimenticano. Sono arrivata nel 2004 con la squadra che ripartiva dall’Eccellenza ed è stata una continua crescita, anche dal punto di vista professionale. Nella Varesina di oggi rivedo quello spirito e quella fame di risultati che c’era nel Varese dieci anni fa. Mi sembra di essere tornata indietro nel tempo. Avevo bisogno di ritrovare il vero spirito di squadra, non che nel Varese non ci sia più, anzi, ma le categorie più alte penalizzano sicuramente i rapporti umani. A livello di marketing in Serie B ovviamente c’è più visibilità e tutto è molto più amplificato, ma in questo periodo di crisi credo che sia la capacità di relazionarsi e di mettere in contatto tra loro gli imprenditori a fare la differenza. E’ necessario costruire legami personali per sviluppare il commerciale. Questo è un aspetto che mi piace molto”.
paola frascaroli La Varesina è nata dall’unione delle due squadre di Castiglione e Venegono ed è partita dalla Terza Categoria. Con l’arrivo del main sponsor Lo Scoiattolo ha preso il volo festeggiando la promozione in Eccellenza…
“Ho conosciuto Lino Di Caro dello Scoiattolo in quanto sponsor del Varese. Tra me e lui c’è reciproca stima e c’è stato subito feeling. Per dirla tutta mi sono innamorata della sua famiglia che è davvero uno spettacolo. Il suocero, la suocera, la moglie, i figli, lavorare con loro per me è un onore. Probabilmente ha visto come lavoro e come mi relaziono con gli sponsor e penso che sia per questo che mi abbia voluto come addetta al commerciale”.
Cosa ti ha colpito del progetto?
“Il Varese di Ricky Sogliano, nonostante fosse in Eccellenza, ragionava come una squadra professionistica. La stessa cosa vale per la Varesina. Nei dirigenti rivedo la mentalità dei Sogliano: ambizione, ma piedi per terra e concretezza. Mi ha convinto il loro progetto che prevede di partire dalle strutture. La cosa che mi ha colpito di più è la cura per il Settore Giovanile. Trattano i giovani allo stesso modo della prima squadra, gestendolo con tecnici estremamente preparati”.
Ti manca il Varese?
“Tutte le partite sono allo stadio quindi resto sempre vicina al mio Varese, ma sicuramente mi mancano le persone. Negli ultimi anni ho instaurato un bel rapporto con D’Aniello, Marocco, Ferré e tutti gli altri colleghi. Ci sentiamo e ci vediamo spesso e continuo a collaborare quotidianamente con la società biancorossa. Ho cercato di mettere a disposizione  la mia esperienza alle new entry dello staff alle quali faccio un grandissimo in bocca al lupo”.
In un momento di crisi a livello nazionale come riesci a sviluppare il tuo lavoro di ricerca degli sponsor?
“Nei momenti di crisi le aziende tendono a rinunciare alla visibilità, quindi, come ti ho accennato prima, conta molto il lavoro di pubbliche relazioni. Agli sponsor non vanno solo riservati manifesti e spazi pubblicitari, vanno anche create delle opportunità. Questo è quello che facciamo alla Varesina”.

Elisa Cascioli