Che aria tira in casa Varese? C’è preoccupazione per il futuro, ma fiducia sul presente. Nonostante le difficoltà economiche la squadra riuscirà ad iscriversi, ma partirà da -3. Giovedì ci sarà la delibera della banca che concederà al Varese fideiussione e crediti per coprire ritenute e contributi per un totale di circa un milione e 600mila euro. Come stanno vivendo questa situazione di incertezza gli addetti ai lavori? “C’è un po’ di apprensione – ci confessa il Team Manager Silvio Papini -, ma sono fiducioso. Il Varese sta vivendo un momento difficile, ma non siamo i soli. Ci sono tante altre società di calcio in crisi e spero che intervenga presto qualche varesino per supportare Laurenza. C’è in ballo la sopravvivenza del club, la situazione è difficile, ma non penso proprio che il Varese morirà. Supportati dall’entusiasmo dei tifosi, ci crediamo. La squadra è un patrimonio della città ed è giusto che il territorio intervenga. Non è stato così 10 anni fa e siamo dovuti ripartire dall’Eccellenza. La situazione attuale è completamente diversa rispetto ad allora – precisa Papini -. Capisco che l’Eccellenza possa non interessare a nessuno, ma la Serie B può essere una vetrina per tutti e sono sicuro che troveremo qualcuno pronto ad investire. E’ chiaro che non si possono fare i conti in tasca agli altri però è necessario un sostegno”.
Nonostante le difficoltà, il Varese sta lavorando come da programma: tra qualche giorno verrà lanciata la campagna abbonamenti che partirà venerdì 11 luglio, raduno e ritiro sono già programmati, le idee sul mercato sono chiare: “Siamo operativi come fossimo già iscritti – continua il Team Manager biancorosso -. Avere un patema in meno sarebbe stato meglio, ma si pianifica lo stesso. Non siamo ancora iscritti, ma ce la faremo”.

Anche Pietro Frontini, accompagnatore, è speranzoso: “Sono da poco rientrato dalle ferie e nonostante l’incertezza non credo ci saranno brutte sorprese. Dieci anni fa, quanto il Varese ripartì dall’Eccellenza, la situazione era completamente diversa ora possiamo contare su un titolo sportivo di serie B che è l’orgoglio della città e deve essere l’orgoglio dei varesini e dei varesotti pronti a sostenere il presidente”.

“Il presidente Laurenza ha avuto coraggio a far luce sulle difficoltà – commenta Marco Caccianiga, Responsabile della Scuola Calcio -. Purtroppo il Varese è una piazza abituata a soffrire costantemente. Intendo dire che calcisticamente questa piazza non è mai stata molto appetibile dai tempi di Borghi in poi. Anche se fossimo andati in Serie A avremmo fatto il pienone alle stadio solo per 4 o 5 partite, poi sarebbero venuti i soliti fedelissimi. Il periodo delle vacche grasse è finito e nessuno ha mai pensato ad un piano su come affrontare i momenti difficili. Adesso che lo stiamo vivendo, nessuno sa come uscirne. Il Varese ha bisogno di sponsor e aiuti, ma gli imprenditori devono prima pensare al bene delle proprie aziende e investono solo se gli avanza qualcosa, cosa non facile in questo momento economico”.  Caccianiga ritorna a 10 anni fa: “Allora la situazione era veramente tragica. Il Varese ha rischiato di scomparire, ora non siamo a questi livelli, anzi. Sull’iscrizione sono ottimista e sui punti di penalità dico che in un campionato così lungo contano relativamente”.

Elisa Cascioli