Sarà capitato anche a voi di avere un sogno e di doverlo riporre periodicamente nel cassetto causa circostanze e sorte avversa. Al destino cinico e baro si è però opposto Andrea Fazzari, tifoso biancoblu in servizio permanente effettivo, che domenica prossima vedrà coronato il desiderio di realizzare uno stabile luogo della memoria tigrotta.
Il “Pro Patria Museum – L’Antro della Tigre” (ricavato all’interno dell’ex sala vip dello Stadio “Speroni”) diventerà così il posto delle fragole degli appassionati bustocchi che tra cimeli e memorabilia assortiti potranno finalmente appagare la nostalgia canaglia per il bel tempo che fu.
Il curatore non sta comprensibilmente più nella pelle: “Aspetto questo momento da 5 anni e cioè da quando ho incominciato a pensarci”. Gran parte del materiale (maglie storiche, pagine di giornale, locandine e amarcord di ogni genere) provengono dall’archivio personale di Andrea che tiene però a ringraziare “chi ha donato ricordi e reperti, il Pro Patria Clubs per il supporto e l’Amministrazione Comunale per la disponibilità della sede”.
Il concept del Museo fa appello alla pancia prima ancora che alla testa dei malati di Pro Patria: “Ho preferito foto in movimento omettendo appositamente le didascalie in modo che ognuno potesse ritrovare le proprie emozioni”. Suggestioni vellicate a pieno da un ipse dixit (“Quando entravo in campo allo “Speroni” mi sentivo una belva”, copyright Paolo Tramezzani) che accoglie i visitatori stimolandone il senso di appartenenza. E proprio gli ex tigrotti, oltre a vedere i propri autografi perpetuati sulla parete di un angolo attrezzato a spogliatoio, diventeranno protagonisti presenziando a rotazione come testimonial nei weekend di apertura. Appuntamento domenica 26 alle 11.30 per l’inaugurazione. Con un presente incerto e un futuro tutto da decifrare, il rassicurante rifugio nel passato è l’unica certezza biancoblu.
Giovanni Castiglioni