Caduta di stile di Emanuele Pesoli che, arrivato al “Franco Ossola” da ex con il Carpi, ha macchiato la sua “onesta” prestazione con un gesto che ha colpito nell’orgoglio i tifosi del Varese. Nonostante la vicenda calcioscommesse, che portò un punto di penalizzazione ai biancorossi nella scorsa annata, per molti tifosi il difensore aveva lasciato un buon ricordo. Indimenticabile, infatti, è stato il primo anno di B con Sannino in panchina (Pesoli era tra quelli in campo).

Oggi il centrale però ha spazzato via tutto ciò. In campo si è dimostrato quello che tutti ricordavano: rude e attento. E’ stato incaricato di battere il penalty, vista l’assenza dei rigoristi Ardemagni e Sgrigna, e dopo il gol, il suo primo stagionale, non ha esultato e anzi si è scusato.
La caduta di stile c’è stata dopo il fischio finale. All’uscita dal campo, provocato da alcuni tifosi arrabbiati per il risultato, ha risposto facendo visibilmente il gesto “C” con la mano. Non solo, successivamente, a precisa domanda, ha negato di aver fatto quel segno dicendo invece di essere uscito con il pollice alzato. La foto di Ezio Macchi però, lo smentisce in pieno.

Il gesto ha colpito l’orgoglio di Gabriele Ambrosetti che, espulso durante la partita dopo il primo gol ospite, ha voluto rispondere pubblicamente: “Sono varesino e lo sarò sempre; anche se dovesse capitare quello che ci ha augurato Pesoli. Non è l’unico, perché anche altri ci vogliono vedere retrocedere. Conosciamo bene il passato di Pesoli e non mi meraviglio del gesto. Più orgoglio e dignità non guasterebbero”.

Elisa Cascioli