gesto pesoli CLa “C” di Pesoli alzata verso la tribuna del Franco Ossola dopo la sconfitta del Varese contro il Carpi è ormai nota. Il “dito medio” di Beretta alzato ieri sera, dopo i saluti poco generosi a lui rivolti, alla stessa tribuna ha per ora meno visibilità, ma la stessa sostanza.

Ci viene da dire: “L’amore non è bello se non è litigarello”. Il classico rapporto di amore odio, insomma. Perchè se un tifoso non lo senti tuo, non può nemmeno reagire in quel modo, perchè lo ignori, perchè sai che ogni ‘maledetta’ partita hai qualcuno della tribuna avversaria che saluterà ‘calorosamente’ tutti i tuoi parenti, anche quelli che non sai di avere.

Forse solo chi conosce il “trans-agonistico”, quello vero, quello vissuto al 100%, può spiegarsi i gesti di Pesoli e Beretta, due che a Varese hanno fatto bene e che a Varese hanno lasciato un buon ricordo. Non entriamo, come nostra abitudine, nel merito della questione, quel “trans-agonistico” lo viviamo direttamente ogni giorno, forse in maniera diversa. Siamo però sicuri di una cosa: Mario Beretta sul pulman del Siena, di ritorno verso la Toscana, si era già ‘pentito’ di quel gesto che non può e non deve da solo cancellare quanto si è costruito in tre stagioni “importanti” per chi ama il Varese, per chi ha vissuto quel Varese. Pesoli ha usato facebook per spiegarsi, a un ‘Beretta’ meno tecnologico basterà il vecchio e caro telefono. A noi piace pensarla come abbiamo aperto: “L’amore non è bello se non è litigarello”.

criscitelloVoltando pagina, preparandoci al Novara, non possiamo non pensare, solo per un istante, non certo di più, agli attacchi mediatici del ‘buon’ Criscitello, prossimo a diventare parente stretto dei piemontesi. Ma in quell’istante pensiamo che Criscitello è come la Tribuna che noi non viviamo, che non sentiamo, che ignoriamo e quindi… Criscitello non pervenuto!

Michele Marocco